Andrea Orlando del Partito Democratico torna sulle parole pronunciate al meeting di Rimini dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che mostrano la visione ideologica della povertà come “male ineluttabile” da parte della destra.

Andrea Orlando (PD), Lollobrigida e la destra “terrorizzata dall’idea di eguaglianza”

Ci volevano le nuove, incaute parole pronunciate dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (dopo quelle sulla “sostituzione etnica”) per rianimare il dibattito politico italiano in questa conclusione di ferie estive.

Dopo la risposta della segretaria del PD Elly Schlein alle frasi del ministro sui “poveri che mangiano meglio dei ricchi”, direttamente dalla Festa de L’Unità di Bologna (“Non servono parodie quando c’è un governo così, un governo che vive su un altro pianeta), era intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa che, a difesa di Lollobrigida, su Facebook aveva invitato la Schlein a mangiare “un piatto povero come la pasta alla norma”.

Ora, dal suo profilo Facebook, arriva il lungo post di Orlando a commento delle parole di Lollobrigida, definite anzitutto “una stupidaggine” smentita da fatti e da studi che mettono in evidenza come la minor aspettativa di vita delle persone con minor reddito sia dovuta anche all’alimentazione.

“La stragrande maggioranza dei poveri non pratica il chilometro zero, acquista nei discount, mangia cibo di qualità scadente, non si rivolge a dietologi”.

Tuttavia, la difesa di Lollobrigida da parte del suo partito e della seconda carica dello Stato, portano Orlando a compiere un’analisi più profonda, che riguarda la visione che la destra avrebbe, dal suo punto di vista, della povertà. Una “costruzione ideologica”, la definisce Orlando, per cui tale condizione sarebbe connaturata a determinate persone e fasce sociali, condannate a subirla senza che la politica possa far nulla per migliorare la loro condizione.

Per la destra la povertà è un male ineluttabile. Da sopportare non da estirpare. Ciò che li terrorizza è l’idea di eguaglianza […] Gli uomini nascono eguali. Con tutte le conseguenze del caso nelle politiche sociali ed economiche. Per questo non direi che vogliono abbandonare i poveri, cercano di relativizzare la povertà, di lenirla, metabolizzarla”.

“Cresce l’occupazione ma cresce anche la povertà”

In quest’ottica, le frasi del ministro dell’Agricoltura sarebbero figlie, per Orlando, di un moralismo e paternalismo utile alla destra a non mettere in discussione il sistema politico ed economico che genera quelle condizioni di povertà.

L’esponente del PD conclude chiamando in causa anche la sua parte politica, citando i dati sull’aumento dell’occupazione che, però, spesso si accompagna in Italia a un aumento anche della povertà.

“Crescono gli occupati, ma cresce anche la povertà. Quella relativa e quella assoluta. Non basta che il motore giri. Il motore gira anche macinando vite. Vite di scarto, direbbe Bergoglio”.

Il ministro Lollobrigida e i poveri, ecco cosa ha detto

Ma cosa aveva detto Francesco Lollobrigida al meeting di Rimini?

Discutendo sulle differenze tra la cultura gastronomica italiana e quella statunitense, il ministro le ha ricollegate alla disparità sociale tra ricchi e poveri di quel territorio. Per lui, in Italia tale disuguaglianza avrebbe meno peso sulla qualità del cibo a disposizione delle “classi meno agiate”, poiché queste “cercando dal produttore l’acquisto a basso costo, comprano qualità”.