L’ex capo di Stato francese, Nicolas Sarkozy, si trova nuovamente al centro di polemiche giudiziarie e problemi legali: sarà chiamato a processo nel gennaio del 2025, insieme ad altri dodici imputati, per rispondere alle accuse di concussione, associazione a delinquere, finanziamento illegale della campagna elettorale e gestione indebita con occultamento di fondi pubblici libici. L’accusa verte sulla presunta provenienza illegale dei fondi per la sua campagna elettorale del 2007 dal regime dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi.
Sarkozy sotto processo per corruzione: “Si appropriò di fondi pubblici libici”
L’accusa è fondata su testimonianze che affermano che nel 2006 o all’inizio del 2007 diverse valigie contenenti un totale di 5 milioni di euro in fondi illeciti furono trasportate al ministero degli Interni di Parigi, all’epoca guidato da Sarkozy. Nonostante le accuse, l’ex presidente ha costantemente respinto le affermazioni e ha dichiarato la propria innocenza. In un’intervista televisiva, Sarkozy ha ribadito: “Non ho nulla da rimproverarmi, non ho sottratto un centesimo.“
Il processo si terrà davanti alla 32ma sezione del Tribunale penale di Parigi tra il 6 gennaio 2025 e il 10 aprile 2025. L’ex presidente ha sempre contestato le accuse, e i suoi avvocati hanno già presentato ricorsi e prevedono di fare appello in caso di condanna.
Questa non è la prima volta che Sarkozy affronta problemi legali. Nel 2021 è stato condannato a tre anni di carcere, di cui due con la condizionale, per corruzione e pressioni indebite. Tuttavia, questa nuova accusa riguardante i presunti fondi elettorali dalla Libia rischia di aumentare ulteriormente la sua sfiducia nella giustizia.
Inoltre, l’ex presidente ha recentemente pubblicato un libro autobiografico intitolato ‘Le temps des combats’, che ha generato polemiche anche in Italia. Il libro rivela retroscena su incontri con altri leader mondiali, tra cui un episodio in cui Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel esercitano pressioni su Silvio Berlusconi affinché si dimetta da Palazzo Chigi.