Ancora poco più di quattro mesi per prendere il superbonus al 110% nel 2023 sui lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli immobili. La scadenza per le varie tipologie di edifici è fissata al 31 dicembre prossimo, dopo la proroga operata dal decreto legge “Omnibus” (Dl 104 del 2023) di qualche settimana fa alle villette e alle unità funzionalmente indipendenti. Alla stessa data è fissata la fine dei lavori nelle parti comuni dei condomini e nelle singole unità abitative.

Entro il 31 dicembre 2023 devono essere fatti, pertanto, i pagamenti relativi agli interventi effettuati. Diversamente, il superbonus non spetta nell’agevolazione massima ma si scende alle percentuali dell’anno di riferimento (nel 2023 il superbonus è stato ridotto al 90% per l’avvio di nuovi lavori, salvo le proroghe). Particolare attenzione deve essere posta dai contribuenti e committenti all’impresa alla quale affidare i lavori: dati i tempi ristretti, potrebbe non portarli a termine entro la fine dell’anno.

Superbonus, ecco cosa fare per prendere il 110% fino al 31 dicembre 2023

È tempo di correre per portare a termine i lavori del superbonus entro il 31 dicembre 2023 per non perdere il 110% valido ancora fino a quest’anno per determinate categorie di beneficiari. Ancora poco più di quattro mesi per effettuare i lavori che devono essere ultimati entro fine anno per non perdere il massimo dell’agevolazione.

In caso contrario, ovvero se i lavori non dovessero essere completati, si rischia di perdere il bonus 110% e di doversi accontentare delle percentuali più basse ad oggi in vigore. Il superbonus, infatti, è sceso nel 2023 al 90% di agevolazione, ma dal 1° gennaio 2024 subirà un ulteriore taglio al 70% e, infine, nel 2025 si dimezzerà al 65%.

Quali villette e condomini possono sfruttare il massimo del bonus

Tuttavia, andare troppo veloci per finire i lavori del superbonus in tempo per il 31 dicembre 2023 e sfruttare al massimo il vantaggio fiscale del 110% potrebbe comportare il rischio di affidarsi a imprese che non rispettino le tempistiche o che, addirittura, incaglino gli interventi.

L’Agenzia delle entrate, in queste situazioni, è molto chiara, in particolare per quanto riguarda le detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi. Nel dettaglio, nella circolare 17 dello scorso giugno, l’amministrazione finanziaria ha ribadito che le detrazioni fiscali si consolidano nel momento in cui i lavori arrivano al termine.

Superbonus al 100% nel 2023: ecco a cosa stare attenti

Pertanto, il principio che deve ispirare l’esecuzione degli interventi con i bonus edilizi e, in particolare, con il superbonus 110% è quello secondo il quale se non si terminano gli interventi no spetta un risparmio d’imposta. Quindi, le detrazioni spettano sulle spese inerenti lavori del bonus che effettivamente vengano svolti.

Nel caso contrario, il contribuente che utilizzi il superbonus senza l’ultimazione dei lavori andrebbe incontro anche al rischio di recupero da parte dell’amministrazione finanziaria, che richiederebbe anche le sanzioni previste e il pagamento degli interessi spettanti. Motivo in più affinché la scelta dell’impresa che deve eseguire i lavori debba essere il più oculata possibile, in particolare trattandosi di interventi da eseguire nel giro di pochi mesi.

Bonus, Cilas e titoli edilizi per l’esecuzione dei lavori agevolati

Da ultimo, tra gli elementi da considerare, vi sono i titoli edilizi. Se la Cilas per l’avvio dei lavori, da presentare allo Sportello unico, non ha una scadenza, lo stesso non può dirsi per altri titoli, quali la Scia, nella quale bisogna indicare la data di inizio e di conclusione degli interventi.

L’eventuale mancanza di rispetto dei termini inseriti nel titolo, con l’uso dei bonus edilizi per l’esecuzione degli interventi in modalità agevolata, comporta la situazione di un’indebita fruizione del superbonus, anche questa rilevabile dall’Agenzia delle entrate.