Nonostante i sospetti della comunità internazionale per la morte di Yevgeny Prigozhin ruotino intorno a Vladimir Putin, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko si dice poco convinto che ci sia il presidente russo dietro all’aereo precipitato con a bordo il capo della Wagner.

La morte di Prigozhin non è opera di Putin secondo Lukashenko: “Un lavoro poco professionale”

Dopo la secca smentita del Cremlino, da parte del portavoce Dmitry Peskov, ai sospetti ventilati dalla comunità internazionale e dal presidente ucraino Volodymyr Zelenski, che la morte di Yevgeny Prigozhin sia stata orchestrata da Vladimir Putin, ora arriva anche il sostegno di uno storico alleato del presidente russo.

Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia e da sempre molto vicino al leader di Mosca, sostiene di non ritenere Putin responsabile della morte del capo e fondatore del gruppo Wagner. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Delta, commentando la vicenda dell’aereo precipitato con a bordo Prigozhin.

“È una persona calcolatrice, molto calma e persino lenta. Quindi non riesco a immaginare che sia stato Putin, che sia colpa di Putin. È un lavoro poco professionale, se non altro”.

Lukashenko e il futuro della Wagner: “Resteranno in Bielorussia”

Il presidente Lukashenko ha voluto specificare che lui non era responsabile della sicurezza di Prigozhin, malgrado il suo ruolo da mediatore nella crisi dello scorso giugno, scatenata dalla protesta della Wagner nei confronti di Mosca.

Per quanto riguarda il futuro dei combattenti del gruppo Wagner, il presidente bielorusso ha dichiarato che resteranno nel suo paese e che il loro numero si aggira intorno alle 10mila unità.