24 agosto 2008: Sergio Cammarelle conquista ai Giochi Olimpici di Pechino l’oro olimpico nel pugilato

Cammarelle: quindici anni fa l’oro olimpico a Pechino

24 agosto 2008: Sergio Cammarelle, battendo per ko tecnico il cinese Zhang Zhilei al quarto round, conquista a Pechino l’oro olimpico nel pugilato aggiudicandosi il titolo di campione olimpico dei supermassimi. Con questo trionfo, il pugile consegna all’Italia del pugilato il podio più alto nei Giochi, vent’anni dopo Giovanni Parisi, vincitore nei pesi piuma nei Giochi di Seoul 1988. Un incontro memorabile, dove il pugile azzurro si mostrò fin da subito il più forte, pronto a dominare tutto. Il “fattore casa” – che si pensava potesse avvantaggiare il rivale – non è mai subentrato e con il giusto mix di concentrazione e potenza Cammarelle nei primi due round si è mostrato subito pronto a dominare il match. Il primo round è il suo con il punteggio di 6 a 1, poi si va a crescere: il secondo è vinto per 11 a 3, il terzo per 13 a 4. La vittoria è nell’aria. Lo sa il pugile milanese classe 1980 nel team delle Fiamme Oro, lo sa il suo allenatore Damiani, e il pubblico stipato sugli spalti. Al quarto round l’uno-due micidiale dell’italiano manda al tappeto Zhang. Per l’arbitro è ko tecnico, il match è finito: Cammarelle è campione. Nel complesso, l’Italia chiuse i Giochi di Pechino con 28 medaglie: 8 d’oro, 10, d’argento e 10 di bronzo.

Cammarelle: “La boxe e i suoi valori sono tutto”

Il pugile di origini lucane cresciuto però a Cinisello Balsamo si ritirerà il 29 aprile 2016 ponendo così fine ad una carriera gloriosa cesellata di innumerevoli titoli e succesi. Oltre all’oro olimpico celebrato con questo anniversario, di Sergio Cammarelle vanno ricordate anche le altre due partecipazioni olimpiche. Alle Olimpiadi di Atene 2004 si aggiudica il bronzo nei supermassimi: perde la semifinale contro il russo Alexander Povetkin, il quale poi poterà a casa l’oro. Dopo il trionfo di Pechino, quattro anni dopo c’è uno dei capitoli più discussi della carriera di Cammarelle, ovvero l’incontro del 12 agosto 2012 alle Olimpiadi di Londra 2012 contro l’inglese Anthony Joshua. Cammarelle perderà l’incontro, accontentandosi dell’argento (categoria supermassimi +91), ma ricordiamo che l’Italia presentò ricorso poichè si ipotizzò che il verdetto della giuria fosse condizionato, con stampa, addetti ai lavori e fan che parlavano di furto.
Ovviamente, una volta chiusa la vita sul ring a trentasei anni, per Cammarelle inizierà una seconda vita, sempre nella boxe. Dall’esordio datato 9 aprile 1995, dopo 21 anni di carriera, fino alla data del ritiro, il pugile combatterà ben 227 incontri. Dopo assumerà il ruolo di Direttore Tecnico del Settore Pugilato del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Il giorno dell’addio, durante la conferenza stampa, il Presidente FPI Alberto Brasca definì il pugile come “Il più grande Pugile Dilettante di sempre e il Mio Campione al quale non potevo negare il saluto dopo gli innumerevoli successi che ci ha regalato“. Come risposta Cammarelle dichiarò: “Sono anche nel video del centenario, sono nella storia e mi fermo qui, è bello finire qui dove tutto e cominciato nel 1995. Per me la Boxe e i suoi valori sono tutto. Per me ora inizia una nuova avventura nella quale cercherò di raggiungere quei successi ottenuti in 20 anni di carriera pugilistica, perché a me piace vincere, sempre”.