Dieci anni di maltrattamenti hanno portato alla denuncia di un uomo di 55 anni da parte della sua compagna a Castello d’Argile, comune in provincia di Bologna. La donna ha raccontato alle forze dell’ordine le violenze subite da lei e dalle due figlie avute con l’uomo.
Castello d’Argile (Bologna), i maltrattamenti, la gelosia fino alle minacce di morte
Le premesse per l’ennesima tragedia in un contesto familiare, perpetrata da uomini piccoli e mediocri contro le loro compagne, c’erano tutte. Pericolo scongiurato, dopo la denuncia di una donna ai danni del suo compagno, un commerciante marocchino di 55 anni, a Castello d’Argile, comune in provincia di Bologna.
La donna ha raccontato agli inquirenti il regime in cui l’uomo costringeva lei e le due figlie a vivere da 10 anni, quando era iniziata la loro relazione, segnata da un’intransigenza religiosa repressiva e violenta. Alle tre donne erano, infatti, vietati determinati capi d’abbigliamento (gonne e pantaloncini corti), oltre a frequentazioni maschili in genere.
La donna, anche lei marocchina di 34 anni, ha raccontato agli inquirenti di aver deciso di troncare la relazione, scatenando la rabbia dell’uomo. Mentre si trovava in macchina, infatti, la donna è stata inseguita e tamponata intenzionalmente dal compagno, che non intendeva accettare la separazione, arrivando a minacciarla di morte.
Da questo episodio, avvenuto il 7 agosto, è scaturita la denuncia, che ha imposto al 55enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.
Femminicidi, i numeri dell’orrore: quante sono le donne uccise nel 2023?
Quello di Castello d’Argile è solo uno dei tanti episodi che potevano sfociare in un femminicidio, fenomeno che purtroppo caratterizza ormai le cronache quotidiane del nostro paese.
Come si legge nel rapporto sugli omicidi volontari fornito dalla direzione centrale della Polizia Criminale, nel 2023 sono già 73 le donne uccise. Un quadro di brutalità e sopraffazione che va avanti da troppo tempo, e che ormai caratterizza la quotidianità, come certificano i recenti femminicidi avvenuti a Catania, a Piano di Sorrento o a Bolzano, solo per citare alcuni dei casi più recenti di questo agosto 2023.
Un cambiamento culturale e normativo è necessario, per togliere a questi piccoli uomini un potere che non gli spetta, datogli esclusivamente da violenza, ignoranza e meschinità.