La tematica relativa ai reati sessuali è sempre stata al centro dell’attenzione politica e sociale. Di recente, la Lega ha rilanciato un’idea molto discussa: la castrazione chimica per chi commette reati di natura sessuale. La proposta è arrivata dopo il terribile caso di stupro di gruppo a Palermo.
Castrazione chimica: Lega avanza sulla proposta di legge
Il desiderio della Lega è di introdurre la castrazione chimica per chi commette crimini di stupro o pedofilia. Ovvero, stiamo parlando di un trattamento farmacologico che inibisce la funzione androgena. L’elemento chiave di questa proposta è che sarebbe un giudice a determinare l’applicazione del trattamento. Tuttavia, in casi di recidiva o di crimini sessuali commessi contro minori, il trattamento diventerebbe automatico.
La proposta, non nuova nel panorama politico italiano, è stata già introdotta in precedenza da Matteo Salvini, membro prominente della Lega, ed è stata depositata da esponenti del partito. Ora, il partito spinge affinché tale proposta venga discussa e approvata rapidamente.
L’opportunità di inserire questa misura potrebbe presentarsi in un disegno di legge sul sistema carcerario su cui il governo sta attualmente lavorando. La Lega ha manifestato la volontà di proporre un emendamento a tale testo per inserire la castrazione chimica.
Castrazione chimica: i dettagli sulla proposta della Lega
Se accolta, la castrazione chimica potrebbe essere applicata in diversi scenari:
- In maniera automatica in caso di recidiva.
- Oppure, potrebbe essere il giudice a decidere in base alle circostanze.
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha suggerito che tale misura dovrebbe essere applicata su base volontaria a chi desidera seguire un trattamento, anche se questo aspetto non appare chiaramente nel testo proposto.
La posizione di Matteo Salvini
Il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato l’urgenza e l’importanza di questa proposta, specie in seguito ai recenti casi di violenza. Ha affermato che la semplice pena detentiva potrebbe non essere sufficiente in alcuni casi e che la castrazione chimica potrebbe essere una soluzione per “curare” chi commette tali reati.
Tuttavia, non tutti concordano con l’approccio della Lega. Non è ancora chiaro se la maggioranza politica attuale condivida o meno questa visione. Mentre la Lega ha chiaramente espresso il desiderio di avanzare con questa proposta, non sembra esserci un accordo unanime tra i vari partiti.
La posizione degli altri
A seguito degli eventi tragici, come il caso di violenza di gruppo a Palermo, molti esponenti politici hanno infatti sottolineato l’importanza dell’educazione e della prevenzione. Il senatore della Lega Roberto Marti ha rilasciato una nota in cui sottolinea l’importanza dell’educazione al rispetto nelle scuole. Ha anche elogiato l’iniziativa del ministro Giuseppe Valditara, che punta a instaurare un codice morale e comportamentale nelle scuole.
Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle punizioni, alcuni politici vedono infatti l’istruzione come un mezzo fondamentale per combattere la violenza di genere. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in collaborazione con la ministra Eugenia Roccella, sta pianificando un’iniziativa specifica contro la violenza di genere, che potrebbe includere sessioni informative con vittime di abusi, fornendo una prospettiva cruciale sugli effetti devastanti di tali crimini.
Mentre la proposta sta guadagnando trazione, è chiaro che non tutti i parlamentari la vedono di buon occhio. Il Partito Democratico, in particolare, ha espresso la propria preoccupazione, sostenendo che misure punitive come questa non affrontano il cuore del problema. La deputata Laura Boldrini, del Partito Democratico, ha sottolineato l’importanza dell’educazione come mezzo per prevenire la violenza di genere, piuttosto che misure punitivamente severe.
L’idea della castrazione chimica ha suscitato reazioni intense da varie parti. Deborah Bergamini, di Forza Italia, ha espresso la sua preoccupazione, affermando che l’intervento dello stato sul corpo dei cittadini rappresenta il fallimento dello stesso Stato nella protezione dei suoi cittadini.
Quando fu già proposta dalla politica la castrazione chimica
Non è la prima volta che il panorama politico italiano dibatte sull’argomento. Nel 2018, Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento che proponeva l’adozione della castrazione chimica per criminali sessuali recidivi, da attuare post-carcerazione. Successivamente, nel contesto del “ddl Codice Rosso“, è emersa una proposta simile, sebbene non abbia ottenuto l’approvazione necessaria.