Cosa fare in caso di shock anafilattico dopo una puntura di un calabrone? La puntura di questo insetto della famiglia degli imenotteri, costituisce un accadimento con incidenza abbastanza comune per questo le sue conseguenze non devono essere sottovalutate.

Il calabrone ha un pungiglione molto resistente composto da una sacca di veleno che viene rilasciato in caso di puntura come meccanismo di difesa.

Quando si viene punti si ha una reazione immediata e molto complessa che provoca la manifestazione dei sintomi locali e sistemici.

La puntura di questo insetto ha senza dubbio un alto grado di dolorosità rispetto ad altri tipi di puntura. Nel caso in cui vengano punti individui sensibili e predisposti può inoltre dar luogo a conseguenze sgradevoli anche gravi.

Shock anafilattico calabrone cosa fare: il rischio di morte concreto

Nonostante il rischio di uno shock anafilattico, per fortuna risulta molto difficile che un singolo attacco di un calabrone possa portare un individuo sano alla morte. Il veleno infatti non è sufficientemente potente e viene comunque iniettato in quantità ridotte.

Si tratta di apitossina ovvero un veleno che accompagnato dal rilascio di feromoni allarmano altre api. L’apitossina è un liquido amaro incolore che provoca una condizione di infiammazione locale e agisce come anticoagulante.

Le cose cambiano nell’eventualità in cui si venga punti da un intero un intero alveare. Si pensa infatti che la morte in un adulto possa sopraggiungere con circa un migliaio di punture, mentre per un bambino ne potrebbero bastare circa 500.

Tuttavia per una persona allergica al veleno di questi insetti può bastare anche soltanto una semplice puntura. Esistono infatti delle persone che possiedono anticorpi specifici contro alcune delle sostanze presenti nel veleno dei calabroni.

Se si è consapevoli di essere soggetti allergici alle punture di questi insetti è molto importante portare sempre con sé sempre una fiala di adrenalina iniettabile, che andrà a limitare i danni nell’immediato.

I soggetti più a rischio, sono quindi quelli allergici. Non è però da escludere che reazioni importanti alla puntura possano presentarsi anche in persone particolarmente fragili o se la vittima è stata colpita in specifiche aree del corpo.

Il calabrone, essendo un insetto di dimensioni considerevoli appartenente al genere Vespa, dispone di un organo pungente associato a ghiandole specializzate nella secrezione di veleno.

Una quantità elevata di veleno di imenotteri potrebbe persino condurre a seri danni da un punto di vista cardiaco, renale o ancora muscolare.

All’interno di una struttura ospedaliera specializzata, sarà quindi possibile impostare un’immunoterapia particolare, anche chiamata vaccino desensibilizzante. Tale terapia, vale la pena di sottolinearlo, potrebbe essere anche di lunga durata e ha come obiettivo quello di ridurre la sensibilità del paziente a certi tipi di allergeni.

Quando ci sono più possibilità di essere punti

La possibilità di essere punti da questi insetti aumenta notevolmente nei periodi climatici più caldi. Infatti, con la stagione estiva, aumenta la quantità di tempo trascorsa all’aperto e aumenta anche la probabilità di incappare in punture di diversi insetti.

Essendo la puntura del calabrone e il veleno da esso iniettato molto pericolosi la prevenzione ha un ruolo decisamente importante e per evitare spiacevoli conseguenze si possono adottare questi accorgimenti:

  • Evitare aree note per la presenza di nidi di calabroni;
  • Evitare di sostare vicino ad alberi o altre piante;
  • Evitare di camminare a piedi scalzi sull’erba;
  • Indossare abiti a maniche lunghe, pantaloni aderenti e scarpe chiuse per proteggere il corpo il più possibile;
  • Durante i picnic o i pasti all’aperto, evitare di lasciare all’aria cibo e bevande che potrebbero attirare l’attenzione di questi insetti;
  • Indossare abiti aderenti (in modo che i calabroni non possano infiltrarsi) e evitare l’uso di profumi;
  • Se si avvistano uno o più calabroni, cercare di allontanarsi rapidamente senza movimenti bruschi.

Esistono poi anche dei rimedi naturali che si possono attuare in caso di puntura come applicare un impacco freddo sull’area colpita per contribuire a lenire dolore e infiammazione o usare ingredienti naturali come l’aloe vera, l’aceto di mele o il succo di limone sulla zona interessata.