Roberto Vannacci sarebbe stato rimosso dal suo ruolo per le sue denunce riguardo la questione dell’uranio impoverito. E’ la teoria del leader di Democrazia sovrana e popolare Marco Rizzo, che ha preso le difese del generale, finito al centro delle polemiche per le discutibili affermazioni fatte nel suo libro “Il mondo al contrario”.
Il generale Roberto Vannacci e l’uranio impoverito
Il generale Vannacci in passato ha presentato due esposti alle Procura militare e alla Procura ordinaria di Roma nelle quali denunciava gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano in Kosovo, in particolare in relazione ai bombardamenti con l’uranio impoverito durante la guerra del 1998-99. I due esposti, si legge negli atti della commissione d’inchiesta parlamentare, smentivano de facto i vertici del ministero della Difesa che, per anni, hanno sostenuto l’inesistenza di tale minaccia per la salute.
Sono 7600 i militari italiani che si sono ammalati di cancro a causa dei proiettili all’uranio impoverito utilizzati dalla NATO durante i bombardamenti del 1999 in Jugoslavia e, di questi, 400 sono deceduti. I numeri sono stati riportati dal Centro studi Osservatorio Militare.
La destituzione
Vannacci è stato destituito dal comando dell’Esercito per le sue affermazioni nel libro “Il mondo al contrario”, considerate omofobe e razziste.
Secondo Marco Rizzo, in realtà, questa sarebbe stata solo una scusa per allontanarlo in quando personaggio giudicato scomodo. A pesare sulla destituzione sarebbero state proprio le denunce sull’uranio impoverito. Queste le parole di Rizzo:
Eppure il generale diventa un personaggio pubblico non per queste denunce ma per le sue opinioni personali scritte nel libro Il mondo al contrario. E viene prontamente rimosso. Chissà se la rimozione sia davvero scattata per le sue opinioni personali o per altro? … Meditate.
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