“Io non son carne” recita l’hashtag con cui sui social si moltiplica l’indignazione per il terribile stupro di gruppo avvenuto a Palermo. (#iononsonocarne).
Lo stupro di Palermo indigna il web
Nei giorni scorsi una ragazza di 19 anni ha denunciato di avere subito, una violenza sessuale da parte di 7 ragazzi tra i 18 e i 22 anni, dopo una serata trascorsa tra i locali del mercato storico della Vucciria. La notizia ha scatenato la reazione non sempre composta della rete.
Sono già migliaia i post con l’hashtag per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, scaturite da un terribile fatto che continua a monopolizzare i media e i social.
Non tutti però solidarizzano con la vittima, il web è anche luogo dove si incontrano chi cerca il video dello stupro con chi offende e minaccia il branco e le rispettive famiglie.
La campagna in risposta a parole orribili
Gli iniziatori della campagna arrivano dalla community Thatsfabofficial. #iononsonocarne nasce in risposta alle parole scritte da uno dei sette del branco sulla chat degli arrestati: “Se ci penso mi viene lo schifo, eravamo cento cani sopra una gatta, però che devo fare, la carne è carne”.
Così il direttore di “F”, Luca Dini, ha proposto l’hashtag e invitato tutti a condividerlo. Molti personaggi famosi della televisione, del cinema e dello spettacolo, ma anche alcuni politici.
Tra i primi rappresentanti dei palazzi del potere la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi che ha fatto un post dal suo profilo Instagram.
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