Buste paga dei lavoratori alle dipendenze in aumento forse già a partire da dicembre 2023 con la detassazione della tredicesima mensilità. È questa una delle ipotesi sulla quale starebbero lavorando i tecnici del governo allo scopo di incrementare le retribuzioni dei lavoratori e dei percettori di pensione e dare qualche soldo in più in tasca in vista delle festività di Natale. 

Proprio nei giorni scorsi, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si era espresso in favore degli aumenti degli stipendi di livello medio e basso. In attesa di comprendere quali saranno gli interventi effettivi del governo in tema di riforma fiscale – per la quale vi sono due anni di tempo per l’adozione dei decreti esecutivi – l’esecutivo potrebbe sostenere le buste paghe con la detassazione della tredicesima, misura che era stata annunciata all’interno della prossima legge di Bilancio e quindi a valere sulle mensilità aggiuntive di dicembre 2024. Tuttavia, il pagamento della tredicesima maggiorata si potrebbe anticipare già dal prossimo Natale con un provvedimento ad hoc. 

Buste paga, tredicesime in aumento già a dicembre 2023: ecco a chi e di quanto

In arrivo aumenti della tredicesime mensilità, forse già dalla prossima di dicembre 2023. Il governo avrebbe intenzione di procedere con la detassazione della mensilità aggiuntiva per fare in modo che i contribuenti – lavoratori dipendenti e percettori di pensione – possano avere qualche soldo in più in vista delle festività di Natale. Con la detassazione, le tredicesime potrebbero essere più ricche fino a 260 euro, secondo le prime stime.

Si tratterebbe di un taglio importante di tasse ai redditi medi e bassi, grazie a una misura che dovrà essere implementata, in ogni modo, per la tredicesima del 2024. Il governo, infatti, dovrebbe varare entro il 20 settembre prossimo lo schema dei decreti attuativi della riforma fiscale, la cui legge delega si trova nella Gazzetta Ufficiale dallo scorso 14 agosto. 

Riforma fiscale, obiettivo di flat tax per tutti

Il punto forte di tutta la riforma è quello di arrivare alla flat tax delle imposte sui redditi anche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e non più solo delle partite Iva a regime forfettario.

Tuttavia, anche questo passaggio sarà anticipato dalla riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre e da una revisione delle percentuali e degli scaglioni. Quello della flat tax diventa, quindi, un obiettivo di fine legislatura. 

Tredicesima dicembre 2023 aumento, serve un decreto ad hoc

Lo sconto delle tasse sulla tredicesima del 2023 potrebbe non trovare spazio nella legge di Bilancio 2024 (in tal caso, dovrebbe essere rimandata di un anno) ma in un provvedimento ad hoc. Sarebbe questa la strategia dei tecnici del governo per fare in modo di anticipare la misura di un anno, andando a recuperare le risorse laddove vi siano degli spazi finanziari. Ad esempio, lo scorso anno non tutti i fondi stanziati per l’Assegno unico per i figli furono utilizzati, con un risparmio complessivo per il bilancio dello stato di 1,5 miliardi di euro. 

Taglio del nucleo fiscale e welfare per le famiglie numerose a sostegno dei redditi

Con la detassazione delle tredicesime già da questo dicembre, si potrebbero spingere più in alto i consumi, danneggiati dall’inflazione. Taglio del cuneo fiscale, welfare a favore delle famiglie numerose o donne lavoratrici, conciliazione del lavoro con il tempo libero: il governo si è dato degli obiettivi che vanno nella direzione di sostenere le famiglie con redditi medi e bassi e favorirne la numerosità. Saranno questi gli interventi prioritari in materia di politica economica.