Parole dure da parte del vice ministro alle infrastrutture Bignami dal meeting di CL da Rimini nei confronti del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Alluvione Emilia Romagna, polemica continua
Le storie tese tra governo e regione sull’alluvione continuano anche sul questo finire di agosto rovente, nei giorni scorsi era toccato a Bonaccini richiamare il governo sui fondi ancora non prevenuti per le popolazioni colpite.
Oggi è toccato al vice ministro, bolognese di nascita, rispondere e attaccare il presidente Bonaccini, reo di fare ostruzionismo al dialogo, avendo rotto quella sinergia che nelle prime ore si stava formando tra le varie istituzioni.
“All’inizio della vicenda alluvionale c’era stata una sinergia importante proiettata, come era doveroso fosse, sull’interesse nei confronti delle persone e del territorio. Poi si è rotto qualche cosa e questo credo sia evidente: se dovessi individuare questo momento, corrisponde a quando nella prospettazione di un ruolo di primo piano per Bonaccini nella gestione dell’alluvione abbiamo rinvenuto da parte di un’area del Pd che fa riferimento a Elly Schlein un cannoneggiamento sistematico nei confronti del rapporto col Governo e questo mi ha indotto, nel tempo, a ritenere che i primi a non volere Bonaccini in un ruolo di primo piano fossero proprio i suoi compagni di partito”
Il vice ministro alle infrastrutture sposta il campo d’analisi nelle dinamiche interne al Partito Democratico non in grado di gestire i narcisismi della propria dirigenza.
Le parole di Bignami ancora una volta non raccontano il concreto, un po’ come buttare la palla in tribuna in virtù di argomenti che non vanno mai nel particolare che serve al territorio martoriato dall’alluvione.
Semplicemente per il viceministro Bignami, il presidente Bonaccini, preoccupato del suo futuro più che di quello dei suoi cittadini, sta montando la polemica per strappare un posto alle elezioni europee.
“E’ chiaro che non può essere un gioco interno a loro determinare la collaborazione che noi riteniamo essere necessaria. Prevale ancora un’aria un po’ polemista nel Pd. Credo che Bonaccini abbia una esigenza di prospettazione personale: non potendo fare il terzo mandato, immagino che punti sulle Europee. Il Pd sta tenendo alta una polemica”.
Bignami: “Non è possibile risarcire tutto in tre mesi”
Nel concreto il ministro alla fine ci scende anche se solo lambendone il bordo assicurando la popolazione colpita che i ristori e i risarcimenti arriveranno. Secondo alcuni non prima di novembre.
“Con franchezza dobbiamo dire alla cittadinanza che l’obiettivo è risarcire tutto ma che non è possibile risarcire tutto in tre mesi. Non riesco a capire, se non per polemismo politico, perché si insista così vigorosamente quando abbiamo vicende aperte da dieci anni e anche più, come il sisma nel Centro Italia, che non hanno avuto conclusione. Credo che si debbano dare le risposte e concretizzare il risarcimento al 100% a fronte della presentazione delle stime che ancora non ci sono. C’è bisogno di tempo”
Alla fine non c’è scampo e la colpa ricade sempre sulla regione Emilia Romagna. Per il ministro in sostanza Bonaccini ha stimato i danni con numeri approssimativi che hanno creato un’aspettativa che in concreto non è realizzabile.
“Dobbiamo parlare con chiarezza alla gente: pensare che in tre mesi si possa risarcire il 100% di un evento che ha determinato secondo le stime, della Regione Emilia Romagna, quasi 10 miliardi di danni senza avere ancora le stime stesse, generando una aspettativa elevatissima stride con la realtà”