Un campo di addestramento paramilitare, organizzato con spirito cameratesco con motti di evidente matrice fascista è stato denunciato da un’inchiesta del quotidiano l’Unità sull’isola dell’Asinara in Sardegna.

Motti fascisti sentiti da tutta l’isola dell’Asinara

I colpevoli sarebbero i ragazzi “del continente” precisano i testimoni abitanti dell’isola sarda, giovani tra gli 8 e i 16 anni del gruppo di Luca Occulto dell’Associazione Sette mari che organizzata questi camp in stile militare.

Il lungo reportage de L’Unità ha raccolto tante testimonianze, “Vincere e vinceremo”, il più famoso dei motti fascisti riecheggia nell’insenatura di Cala d’Oliva, dando alla meravigliosa isola dell’Asinara quel pizzico di nostalgico di cui i pochi isolani farebbero a meno.

Bocche chiuse in Regione, opposizione indignata

La cosa è arrivata molto velocemente alle orecchie della politica e il primo a prendere una posizione di indignazione per l’accaduto è stato il deputato sardo del Pd, Silvio Lai.

“È intollerabile che ci siano ancora persone ed organizzazioni che in chiave nostalgica tentano di trasmettere ai nostri giovani quei terribili fasti. Ci domandiamo se ne è al corrente il commissario del Parco, insediatosi dopo mesi di vacatio amministrativa accumulata per l’incapacità di governo nazionale e regionale di trovare soluzioni condivise”.

Non tutti sull’isola sono però della stessa opinione, per molti è una cosa evidente il distinguersi di cori e attegiamenti che richiamano a simboli e ideologie del ventennio. Per altri invece si tratterebbe solo di goliardia.

“Come si fa a non sentirli – racconta Alessandro Masala, gestore dell’unico diving dell’isola -, s’addestrano per tutta l’isola imitando i marines. Luca Occulto non vive qui, no. I ragazzi vengono dal continente. Li porta qui a fare questa cosa che lui chiama camp”.

Per le forze dell’ordine di stanza all’Asinara, precisamente per il maresciallo dei carabinieri Mariuzzo, la cosa sarebbe declinabile ad una mera imitazione di stampo cinematografico hollywoodiano.

“No, mai sentito niente che abbia a che fare con reminiscenze, ci mancherebbe. Grida maschiliste sì, del genere Apocalipse now, ma niente di più”.

Dall’associazione a capo dell’organizzazione dei campi tengono le bocche cucite limitandosi a negare tutto. Luca Occulto, responsabile della scuola di immersione non ha rilasciato dichiarazioni.

Dall’Isola però arriva una fotografia di grande abbandono e degrado, lo stesso reportage infatti racconta di una politica regionale distante dai bisogni concreti del territorio.

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