Con il termine delle vacanze estive, l’attenzione si sposta nuovamente sul ritorno a scuola, e per molti genitori è tempo di fare i conti con le spese per l’acquisto del materiale necessario e dei libri di testo, e secondo Federconsumatori, con i rincari, quest’anno potrebbe essere più difficile che mai. L’aumento dei prezzi dei voli e dei carburanti ha peraltro reso le vacanze più costose, mettendo ulteriormente a dura prova i bilanci familiari.
Federconsumatori: “Rincari a scuola in aumento”
Secondo il recente monitoraggio condotto dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i costi del materiale scolastico mostrano un incremento medio del +6,2% rispetto all’anno precedente. La spesa totale per il corredo scolastico, compresi i “ricambi”, si stima ammonti a circa 606,80 euro per ogni alunno. Un onere finanziario non indifferente, soprattutto alla luce dei crescenti aumenti che colpiscono ogni aspetto della vita quotidiana.
Il peso economico della scuola diventa sempre più rilevante per le famiglie italiane, e di conseguenza, molte stanno cercando soluzioni creative per risparmiare. Il riutilizzo del materiale degli anni passati, lo scambio di prodotti attraverso gruppi online e social network, così come l’acquisto di testi scolastici usati, sono diventati comuni strategie per fronteggiare queste spese.
Tra tutti gli elementi di spesa, è il costo dei libri di testo a subire un aumento più consistente: in media, ogni studente spenderà circa 502,10 euro per i testi obbligatori e 2 dizionari, con un aumento del +4% rispetto all’anno precedente. Acquistando libri usati, è possibile risparmiare oltre il 26%, una soluzione che molti genitori stanno considerando.
Le famiglie con studenti alle prime classi affrontano le spese più elevate: un alunno di prima media spenderà mediamente 488,40 euro (+10% rispetto allo scorso anno) per i libri di testo e i dizionari, oltre a 606,80 euro per il corredo scolastico e i ricambi durante l’anno, arrivando a un totale di 1.095,20 euro. Per i ragazzi del primo liceo, la spesa sarà ancora maggiore, toccando quota 1.302,60 euro.
Le spese tecnologiche
A ciò si aggiungono i costi necessari per l’utilizzo di strumenti tecnologici a fini didattici, diventati ormai indispensabili. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, l’acquisto di computer, webcam, microfono, antivirus e programmi base può variare da 393,88 euro a 3.844,90 euro, con un aumento del +2,3% rispetto all’anno precedente. La connessione a internet rappresenta un ulteriore costo.
Tuttavia, non tutte le famiglie possono permettersi queste spese considerevoli. La situazione economica ha reso evidente che molti istituti non riescono a colmare queste lacune, lasciando alcuni studenti in svantaggio. Per cercare di mitigare questa situazione, alcune misure a livello comunale e regionale offrono buoni, agevolazioni o addirittura gratuità dei testi scolastici per le famiglie a basso reddito. Nonostante questi sforzi, la presente situazione economica pone sfide significative, richiedendo ulteriori interventi per garantire a tutti i giovani un accesso equo all’istruzione.