La pensione di reversibilità è una tipologia di sussidio erogato dall'Inps destinato ai familiari che hanno perso un caro. Il beneficio nasce con l'intento di assicurare un appoggio economico a chi rimane, data l'assenza di un reddito precedentemente garantito dal defunto. La pensione di reversibilità rappresenta infatti un'ancora di salvezza finanziaria per i familiari del defunto. Questo sostegno economico varia a seconda del grado di parentela e dell'associazione tra il defunto e il familiare che ne ha diritto. Andiamo a vedere quali sono le novità nel 2024 sulla pensione di reversibilità.
Gli aventi diritto alla pensione di reversibilità sono diversi. In linea generale, il coniuge rimasto vedovo, i figli, talvolta i nipoti e in specifiche situazioni anche genitori o fratelli possono essere beneficiari. Tuttavia, è importante sottolineare che vi sono criteri ben precisi dettati dall'Inps riguardo la ripartizione dell'importo, che tiene conto della situazione reddituale e del grado di parentela dei familiari beneficiari.
La legge prevede una lista gerarchica di parenti aventi diritto:
L'Inps determina l'ammontare della pensione di reversibilità analizzando varie informazioni fornite dal richiedente. Una componente cruciale nella determinazione dell'importo è rappresentata dal reddito assoggettato a tassazione IRPEF. A seconda della fascia di reddito del richiedente, l'Inps stabilisce una percentuale dell'importo da erogare.
Le quote della pensione di reversibilità, abbiamo detto, differiscono in base al beneficiario nel seguente modo:
È essenziale sottolineare che l'importo della pensione di reversibilità può variare. Questo perché, se il beneficiario ha un reddito, ci potrebbero essere riduzioni. Inoltre, nel 2023, la pensione di reversibilità ha visto una rivalutazione del 7,3%. Ciò significa che nel calcolo dell'importo bisogna tenere conto delle nuove percentuali e degli aggiustamenti fiscali locali.
Le nuove percentuali di rivalutazione per il 2023 sono:
Sebbene la struttura fondamentale della pensione di reversibilità non abbia subito cambiamenti sostanziali nel corso degli anni, il 2024 introduce alcune novità. Queste sono principalmente legate alla rivalutazione degli importi, che tiene conto dell'andamento dell'inflazione e delle soglie reddituali stabilite per l'accesso al beneficio.
L'indicizzazione, o rivalutazione delle pensioni, è un meccanismo studiato per proteggere il potere di acquisto dei pensionati rispetto all'inflazione. A mano a mano che il costo della vita aumenta, gli importi delle pensioni vengono adeguati di conseguenza, basandosi sugli indici forniti dall'Istat. Questo processo non riguarda solamente le pensioni tradizionali, ma anche la pensione di reversibilità.
Anche se non è possibile fornire cifre esatte al momento, gli indicatori provvisori mostrano un tasso di inflazione del 7,3% per il 2023. Con le previsioni per il 2024 che si attestano intorno al 6%, è probabile un aumento complessivo delle pensioni di circa il 14%. Questa variazione, attesa per gennaio 2024, potrebbe comportare arretrati di pensione per molti beneficiari.
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