Secondo un nuovo studio condotto da un ricercatore e pubblicato sulla rivista Brain, l’infiammazione è la risposta del corpo a lesioni e infezioni, ma è anche un fattore che può portare le persone a utilizzare i social media.

Questo ci fa capire che, se è in corso un’infiammazione nel nostro corpo, potremmo essere portati ad utilizzare maggiormente i social media. Ma come sono collegate le due cose? Scopriamo i dettagli.

Un nuovo studio dimostra che, se usi molto i social media, potrebbe dipendere da un’infiammazione

Attraverso tre studi che hanno coinvolto più di 1.800 partecipanti, i risultati – pubblicati sulla rivista Brain, Behavior and Immunity – indicano che l’aumento dei livelli di proteina C-reattiva (CRP), prodotta dal fegato in risposta all’infiammazione nel corpo, può promuovere la socializzazione.

Questo corrisponde ad un aumentato utilizzo anche dei social media.

Secondo il primo autore dello studio, David Lee, assistente professore di comunicazione del College of Arts and Sciences, ha dichiarato: “Sembra che l’infiammazione non solo aumenti l’uso dei social media, ma i nostri risultati mostrano prove preliminari che è anche associata all’uso dei social media per interagire specificamente con altri utenti, come la messaggistica diretta e la pubblicazione sulle pagine delle persone“.

L’infiammazione non ha portato le persone a utilizzare i social media per altri scopi, ad esempio per scopi di intrattenimento come guardare video divertenti o meme, ma solo a cercare di socializzare con gli altri online.

“Per quanto ne sappiamo, questa è la prima prova che mostra il ruolo del sistema immunitario come potenziale antecedente all’uso dei social media”.

I social media compromettono la salute dei bambini? Clicca qui per scoprirlo.

Cosa spinge le persone ad usare i social media?

Le piattaforme di social media attirano miliardi di utenti in tutto il mondo, il che ha portato a interrogarsi sui possibili effetti di questo utilizzo sulla salute fisica e mentale.

Lee e gli altri autori, però, sono andati oltre: può l’infiammazione essere una causa di utilizzo maggiore dei social media? Com’è possibile che questo accada? Che associazione c’è tra le due cose?

Nel pensiero comune si ritiene che ci si affidi ai social per solitudine, noia, per passare il tempo. Nessuno avrebbe mai pensato che la motivazione consiste in un aumento dell’infiammazione.

Ma Lee ha scoperto che coloro che hanno livelli alti di Proteina C Reattiva utilizzano maggiormente i social media, per soddisfare i propri bisogni sociali.

Il documento pubblicato ha utilizzato per la prima volta un questionario di indagine più un’analisi del sangue volta ad esaminare la Proteina C Reattiva, sia in persone adulte che in studenti universitari.

Lee ha dichiarato: “Gli esseri umani sono esseri sociali e, quando siamo malati o feriti, potrebbe essere adattivo per noi avvicinarci ad altri che possono fornire supporto e assistenza sociale”.

Comprendere e identificare quando e perché le persone utilizzano i social media può influenzare le strategie di intervento che insegnano alle persone come rafforzare le loro relazioni offline.

I risultati dello studio fanno luce anche su come gestire in modo efficace l’uso dei social media.

I social sono un pericolo per i giovani? Clicca qui per scoprirlo.

Social media e infiammazione: un circolo vizioso

Per alcune persone la relazione tra l’uso dei social media e l’infiammazione può essere un circolo vizioso di feedback positivo, un ciclo in cui un maggiore utilizzo dei social media porta a una maggiore infiammazione, e una maggiore infiammazione porta quindi a un maggiore utilizzo dei social media“, afferma.

Lee prevede di continuare a lavorare su questo aspetto per ottenere maggiori informazioni su come l’infiammazione influenza i comportamenti sociali online e offline, e anche per capire se il collegamento tra infiammazione e uso dei social media può essere diverso a seconda del paese di appartenenza, dello stato social o dell’età.

L’implicazione dei social media sul benessere fisico

Negli ultimi dieci anni, l’effetto dei social media sul benessere psicologico è stato ampiamente studiato, evidenziando le implicazioni della loro diffusione nella vita sociale delle persone.

Tuttavia, c’è ancora una mancanza di conoscenza riguardo alla correlazione tra l’uso dei social media e la salute fisica. Nonostante la crescente evidenza che l’uso della tecnologia multimediale possa contribuire allo stress, alla depressione o a una minore qualità del sonno, aspetti strettamente legati alla salute fisica, le ricerche in questo campo sono ancora limitate.

Sono scarse le indagini sulla relazione tra l’uso dei social media e la salute fisica. Alcuni studi suggeriscono un’associazione negativa tra l’uso dei social media e il benessere psicologico, mentre altri indicano mancanza di legami significativi. Le prospettive emergenti enfatizzano che l’effetto può essere modulato dalle caratteristiche della personalità.

Gli individui con bassa autostima possono sperimentare impatti negativi dai social media, a differenza di coloro con alta autostima che tendono a trarre vantaggio dalle interazioni positive.

La presenza costante di informazioni positive nei social media potrebbe causare invidia su coloro che hanno una bassa autostima e influenzare negativamente la loro autostima.

Coloro che hanno un’alta autostima, invece, possono essere protetti da tali effetti grazie alla loro visione positiva di sé.

Secondo la ricerca di Lee, l’uso dei social media può essere associato a maggiori livelli di infiammazione tra coloro che hanno una bassa autostima.