Granchio blu, il Veneto ha chiesto lo stato di emergenza per la proliferazione del crostaceo che sta mettendo a rischio biodiversità e lavoro dei pescatori.

Granchio blu, perché il Veneto ha chiesto lo stato di emergenza?

Dopo aver invaso le aree salmastre del Veneto, ora il granchio blu ha iniziato a riprodursi anche in mare. Il crostaceo si nutre di cozze, vongole e ostriche, creando quindi dei grossi danni al mercato ittico.

Il presidente della Regione Luca Zaia, che ha incontrato i pescatori presso il Porto di Pila in Comune di Porto Tolle (Rovigo), ha dichiarato:

Siamo stati i primi a chiedere lo stato di emergenza l’otto di agosto. Lo attendiamo, non basterà ma aiuterà moltissimo. Potremmo avere una serie di misure, come aiuti e ammortizzatori sociali. Quest’anno segneremo un -90% nella produzione delle vongole a causa del granchio blu. Che peraltro diventa anche cannibale. Rompe le reti, entra nelle reti e mangia i pesci catturati. È veramente un cataclisma.

Perché il granchio blu è dannoso?

Dal punto di vista ambientale, i granchi blu sono un vero problema perché attaccano il novellame, le anguille, e interrompono il ciclo alimentare dei pesci perché mangiano vongole, cozze e ostriche.

Una femmina di granchio blu produce circa mezzo milione di uova all’anno e secondo alcune stime fino a 2 milioni. I biologi marini ritengono che l’aumento della temperatura del mare potrebbe aiutarli a diffondersi e moltiplicarsi.

Gli allevamenti di vongole nel delta della valle del Po, nel nord Italia, sono particolarmente colpiti. I granchi hanno mangiato fino al 90% delle giovani vongole, decimando la produzione futura.

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