Prosegue a colpi di reciproci attacchi pubblici la fine della relazione tra Cristina Seymandi e Massimo Segre dopo la diffusione del video in cui il banchiere accusava la compagna di averlo tradito nel corso dell’evento organizzato per annunciare agli invitati il loro fidanzamento. In una lettera inviata alla trasmissione Zona Bianca, l’imprenditrice ha voluto fare alcune precisazioni sugli ultimi sviluppi della storia, in particolare sul denaro che, secondo l’ex, avrebbe prelevato (a sua insaputa) dal loro conto in comune: i famosi 700mila euro finiti al centro di una causa civile.
Cristina Seymandi e la lettera sulla rottura con Massimo Segre a Zona Bianca
Sono state dette molte cose nelle ultime settimane, spesso imprecise, anche a causa del passaggio di bocca in bocca di informazioni in ambienti giornalistici frettolosi e caotici; queste affermazioni hanno generato molti equivoci.
Inizia così la lettera inviata nelle scorse ore da Cristina Seymandi alla trasmissione televisiva Zona Bianca per fare chiarezza sugli ultimi sviluppi della rottura con Massimo Segre. Una vicenda che aveva attirato i riflettori dopo la diffusione del video in cui il banchiere veniva ripreso mentre – davanti agli invitati di quello che avrebbe dovuto essere un evento per annunciare il loro fidanzamento – l’accusava di averlo tradito, mettendo fine alla loro relazione.
Il riferimento è, in particolare, alla somma che, secondo Segre, la donna avrebbe prelevato dal loro conto in comune a sua insaputa. Ma anche alla telefonata che, secondo alcuni, Seymandi avrebbe ricevuto da Pier Silvio Berlusconi per un’eventuale partecipazione al Grande Fratello Vip, smentita con forza dalla diretta interessata.
I mass-media hanno scritto che io mi sarei appropriata di 700mila euro di proprietà di Massimo, senza che lui fosse al corrente. Nuovamente una clamorosa bufala, inventata da chi ‘sussurra’ all’orecchio dei giornali con lo scopo di mettere zizzania e gettare benzina su un fuoco già abbastanza acceso e bollente – si legge nel testo -. Quel trasferimento di denaro era vecchio di 5 mesi, molto precedente alla nostra separazione, resa eclatante dalla scelta di Massimo di celebrarla in pubblico, ed era un trasferimento di denaro espressamente autorizzato da Massimo stesso, rientrante in movimenti di carattere patrimoniale all’interno della nostra coppia.
Denaro che ora lui vorrebbe indietro e che, per questo, è finito al centro di una causa civile. Non è l’unica questione trattata nella lettera.
L’anello di fidanzamento e l’intervento della Polizia
Nei giorni successivi alla rottura Seymandi aveva puntato il dito contro Segre sostenendo che la sua fosse stata una “vendetta programmata” e aveva fatto riferimento, in particolare, alla sparizione dell’anello di fidanzamento (come se, indirettamente, volesse accusarlo di averlo rubato, vista la volontà di porre fine alla loro relazione). Dettaglio su cui ora è tornata, dichiarando:
Se avessi voluto accusare Massimo di essersi appropriato dell’anello lo avrei detto platealmente. Sono stata chiara: quell’anello è sparito 15 giorni prima di quella maledetta serata del 27 luglio, ed è vero; non l’ho perso né preso io, ed è vero (anche perché da quella serata non mi è stato più permesso di entrare nella casa dove risiedevo con Massimo e ho dovuto far intervenire la Polizia per accompagnarmi e permettermi di recuperare i miei effetti personali); quindi, qualcuno deve averlo preso.
Parole che potrebbero aprire a nuovi sviluppi (come quelle che riguardano le reciproche accuse di tradimento), anche se, come lei ha dichiarato più volte, vorrebbe solo essere lasciata in pace e prendersi cura di sua figlia.
Sono stata trasformata in modo piuttosto violento in spettatrice della mia stessa vita – conclude nel testo -: c’è chi fa cose, c’è chi dice cose, c’è chi urla cose, c’è chi afferma con granitica certezza cose… ed io non posso che ascoltare, prendere nota, e pazientemente smentire, correggere, rettificare, tutte attività che mi stanno tenendo impegnata quasi a tempo pieno anche durante la mia vacanza, nella quale avrei solo voluto dedicarmi anima e cuore a mia figlia, incolpevole vittima di tutto questo baccano.