Naspi e Carta spesa solidale sono cumulabili? La Carta dedicata a Te può essere riconosciuta anche se il beneficiario riceve altri incentivi di sostegno al reddito? Negli ultimi giorni, molti beneficiari hanno ricevuto la Carta solidale; altri, invece, sono in attesa di chiarimenti. Purtroppo, non tutte le famiglie italiane hanno ricevuto l’aiuto per la spesa alimentare. Analizziamo nel dettaglio se la Carta spesa può essere cumulabile con la NASPI e altre indennità.

NASPI e Carta spesa solidale: è possibile?

  Nel 2023, le difficoltà delle famiglie sono state molte, soprattutto a causa dell‘aumento delle bollette della luce, gas e acqua, dei prezzi dei beni e dei servizi di prima necessità, dell‘abolizione del Reddito di Cittadinanza, degli stipendi bassi e delle pensioni che non sono più in grado di garantire una vita dignitosa.

Le difficoltà finanziarie delle famiglie hanno un impatto sull’economia nazionale, tanto che il governo è intervenuto per garantire aiuti alle famiglie a basso reddito. Infatti, la Carta solidale è stata istituita per aiutare a far fronte alle spese di prima necessità, assicurando un pasto sulla tavola per molte famiglie.

Il governo Meloni, considerando il crescente aumento delle famiglie bisognose, ha erogato un contributo di 382 euro utilizzabili esclusivamente per l’acquisto di generi alimentari, come ad esempio latte, pasta, pane, uova, caffè, prodotti per l’infanzia e molto altro.

Come faccio a sapere se mi spetta la Carta solidale?

 Se non hai ricevuto la comunicazione per il ritiro della Carta dedicata a Te presso gli uffici di Poste Italiane, devi richiedere maggiori dettagli ai servizi sociali. La graduatoria degli aventi diritto è disponibile presso il Comune di appartenenza.

Chi ha diritto alla Carta spesa solidale?

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha disposto le regole normative per il rilascio della Carta dedicata a Te, più conosciuta come Carta solidale.

Si tratta di un aiuto per le famiglie a condizione che soddisfino diversi requisiti, incluso un reddito certificato ISEE inferiore ai 15.000 euro.

Chi non ha diritto alla Carta solidale?

 La carta istituita per contrastare attivamente il “caro spesa” non è stata distribuita a tutte le famiglie. Infatti, la Carta solidale non è arrivata ai percettori del Reddito di Cittadinanza e ad altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà.

Chi ha diritto alla Carta dedicata a Te di 382 euro?

 I beneficiari della Carta solidale o Carta dedicata a Te sono stati individuati dall’INPS in base al reddito certificato ISEE prodotto nel 2023.

Pertanto, hanno ricevuto o riceveranno il beneficio le famiglie composte da almeno tre membri, a patto che soddisfino i requisiti normativi, tra cui un reddito di almeno 15.000 euro.

L’INPS trasmette l’elenco degli aventi diritto ai Comuni che si occupano di comunicare l’ammissione al beneficio e il ritiro della PostePay. La Carta viene rilasciata con un accredito pari a 382,50 euro presso gli uffici postali di Poste Italiane.

Quanto tempo dura la Carta solidale?

La Carta dedicata a Te contiene un importo pari a 382,50 euro. La Carta solidale viene rilasciata agli aventi diritto da Poste Italiane; ciò significa che la PostePay è nominativa.

In ogni caso, potrà essere utilizzata fino al 31 dicembre 2023, a condizione che il primo acquisto avvenga entro il 15 settembre 2023.

Le famiglie che utilizzano la Carta solidale ricevono un ulteriore sconto del 15% presso gli esercizi aderenti all’iniziativa.

  Chi prende la Naspi può avere la Carta spesa solidale?

Coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi non possono ricevere anche la Carta spesa solidale o la Carta dedicata a Te.

La PostePay con un accredito di 382,50 euro viene rilasciata a coloro che rientrano nei requisiti di legge, inclusi un ISEE di almeno 15.000 euro. E, ancora, che non risultino titolari di altra misura di sostegno al reddito o inclusione sociale.

Pertanto, sono esclusi dal beneficio coloro che percepiscono un altro sostegno alla povertà, i percettori del Reddito di Cittadinanza, della Naspi, della DIS-COLL e così via.

Tuttavia, non si esclude l’introduzione di nuovi interventi di sostegno al reddito, specialmente dopo le ultime dichiarazioni sulla riforma delle pensioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il quale ha spiegato la necessità di istituire nuove misure finalizzate alla crescita, dando priorità alle famiglie e alle imprese. Sicuramente, nei prossimi mesi saranno istituiti nuovi aiuti per difendere il potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni.