Servizio civile all’estero: con la pubblicazione dell’art. 13 del decreto legislativo n. 40 del 2017 è stato istituito il c.d. Servizio civile universale, attraverso il quale gli operatori volontari hanno la possibilità di prestare la propria attività lavorativa anche all’interno dei Paesi che si trovano al di fuori dell’Unione Europea.
Attraverso un periodo di Servizio civile all’estero pari almeno a 6 mesi i giovani avranno la possibilità di crescere e di arricchirsi sia a livello personale che a livello professionale grazie a vari progetti incentrati sulla promozione della pace, della solidarietà, della cooperazione e dello sviluppo.
Ogni anno il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale pubblica un bando di SCU all’estero, insieme ai bandi che si riferiscono al servizio civile che viene svolto all’interno del territorio nazionale.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il Servizio civile all’estero ed, in particolare, qual è la sua durata, quali progetti possono essere svolti e in quali settori, come funziona, come candidarsi ed, infine, quanto si guadagna.
Servizio civile all’estero: durata, progetti e settori
In base a quanto viene stabilito all’interno dell’art. 13 del decreto legislativo n. 40 del 2017, il Servizio civile all’estero ha una durata compresa tra gli 8 e i 12 mesi, dei quali almeno 6 mesi devono essere passati al di fuori dell’Unione Europea.
I progetti che possono essere realizzati devono riguardare la promozione della pace, della nonviolenza, della cooperazione e dello sviluppo, e devono rientrare nei seguenti settori:
- assistenza;
- protezione civile;
- patrimonio ambientale e riqualificazione urbana;
- patrimonio storico, artistico e culturale;
- educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale, e dello sport;
- agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità;
- promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.
All’interno del sito web dell’Ente di riferimento sono pubblicate tutte le informazioni che riguardano i singoli progetti, ovvero:
- gli obiettivi;
- la sede di realizzazione;
- il settore di intervento;
- le attività che vengono svolte da parte degli operatori volontari;
- gli eventuali requisiti che devono essere posseduti in aggiunta a quelli appena elencati, ossia:
- la conoscenza della lingua italiana;
- il possesso del titolo di studio richiesto;
- ecc…
Servizio civile all’estero: come funziona e come candidarsi
Per quanto riguarda il funzionamento del Servizio civile all’estero, gli operatori volontari dovranno effettuare un periodo di formazione in Italia, terminato il quale dovranno recarsi al di fuori del territorio nazionale per prestare la propria attività professionale.
Durante il periodo di formazione, l’operatore apprenderà quelli che sono i valori sui quali si basa l’esperienza, per poi approfondire nel dettaglio i progetti che dovranno essere portati avanti.
La candidatura potrà avvenire esclusivamente quanto vengono pubblicati i bandi di selezione all’interno dell’apposito sito web ufficiale.
In seguito alla pubblicazione dei bandi, la domanda di partecipazione dovrà essere presentata esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando la piattaforma informatica “Domanda On Line“, entro le tempistiche e con le modalità che vengono definite dal bando stesso.
LEGGI ANCHE Servizio civile digitale 2023, bando per la selezione di 4.629 giovani: come fare domanda
Ecco quanto si guadagna
Gli operatori volontari che svolgono il periodo di Servizio civile all’estero vengono retribuiti mediante l’erogazione di un assegno mensile di importo pari a 444,30 euro, che viene riconosciuto anche a coloro che prestano la propria attività in Italia.
Oltre a questo assegno, però, coloro che si recano all’estero potranno beneficiare anche di un’indennità giornaliera, il cui importo varia in base al criterio del “costo paese” in cui viene svolta l’attività.
Tale indennità giornaliera è pari a:
- 15 euro per i progetti che vengono svolti in Europa, nel Nord America e in Giappone;
- 14 euro per i progetti che vengono svolti in Russia, nell’Europa dell’Est, in Asia e in Oceania;
- 13 euro per i progetti che vengono svolti in Africa, nel Sud-est asiatico, nel Centro e nel Sud America.
LEGGI ANCHE Servizio civile ambientale: cosa si fa? Ecco come aderire al programma