Superbonus, si allarga la cessione dei crediti d’imposta alle Regioni, o meglio alle società partecipate e di diritto privato. Anche in Puglia sono pronte due proposte di legge che potrebbero essere approvate per far ripartire la circolazione di sconti e crediti. Prima di Ferragosto era stato il turno della Regione Basilicata, il cui governatore Vito Bardi aveva annunciato l’adozione di una legge regionale per l’acquisto dei crediti.

Le due proposte della Puglia, una a firma di Antonio Tutolo della maggioranza e una a firma del Fabiano Amati, dell’opposizione, andrebbero nella direzione di permettere alle società partecipate di acquistare crediti dei bonus edilizi in modo da compensarli poi mediante presentazione del modello F24 con imposte e contributi.

Al momento le due proposte sono in dirittura per arrivare nell’Aula del Consiglio regionale. La procedura delle Regioni nell’acquisto di crediti e sconti del superbonus fu bloccata a inizio del 2023 dall’adozione del decreto 11 del 17 febbraio 2023 che ne ha impedito la circolazione.

Superbonus, si allarga la cessione dei crediti alle Regioni: in Puglia pronte due leggi

Anche la Puglia, come la Basilicata, potrebbe presto adottare una legge per l’acquisto dei crediti d’imposta dei bonus edilizi e del superbonus da parte delle società partecipate e di diritto pubblico. Due le proposte di legge già presentate nei giorni scorsi, che stanno per approdare nell’Aula del Consiglio regionale.

Anche nella legge della Regione Puglia si fa in modo che le società partecipate, escluse dalla possibilità di acquisto dei crediti d’imposta dei bonus edilizi dal decreto legge 11 del 2023, possano rientrare tra gli acquirenti dei bonus edilizi in modo da compensare i crediti acquisiti con imposte e contributi mediante l’F24.

Oltre alle società partecipate, si guarderebbe anche alla possibilità di allargare a enti e a società strumentali della Regione Puglia.

Superbonus cessione crediti Regioni, si riapre la partita della vendita dei bonus

Quello dell’acquisto di enti pubblici di crediti d’imposta del superbonus è una possibilità emersa a inizio del 2023. La Regione Sardegna intervenne per prima nella legge Finanziaria 2023, prevedendo lo sblocco di milioni di euro di bonus, come aveva fatto la Provincia di Treviso poche settimane prima. A seguire, anche altre regioni si erano messe in moto (come la stessa Basilicata, il Veneto e il Piemonte), prima che l’emanazione del decreto 11 del 2023 bloccasse tutte le cessioni dei crediti verso gli enti pubblici.

La Regione Basilicata, nell’adozione della legge di qualche settimana fa, ha chiesto al ministero dell’Economia e delle Finanze di Giancarlo Giorgetti, un parere circa la cessione dei crediti d’imposta a società di diritto privato. Lo stesso governatore della Regione, Vito Bardi, aveva informato che non c’era stata alcuna obiezione di tipo costituzionale da parte del ministero di via XX Settembre.

Con l’adozione della legge, i crediti bloccati potrebbero essere ceduti a società come l’Acquedotto Lucano e l’Ente pubblico per le case popolari (Ater), in modo da liberare spazio fiscale per nuove acquisizione e rimettere in circolo i bonus edilizi.

In Basilicata si stimano circa 200 milioni di euro di crediti bloccati con un plafond di spesa delle società di diritto privato che potrebbe attestarsi sui 50 milioni.

Bonus edilizi, sconti e cessioni allargate a tutte le regioni?

C’è la possibilità che la stessa legge sia replicata anche in altre regioni, tanto è vero che l’Associazione degli esodati del superbonus sta chiedendo all’esecutivo e a tutte le Giunte e Consigli di Regioni di estendere il modello della Basilicata. La soluzione potrebbe rivelarsi efficace per sbloccare una parte dei crediti rimasti incagliati e far ripartire la circolazione dei bonus con riflessi positivi sui committenti dei lavori e sulle imprese.