La carriera brillante di Toto Wolff come team principal di Formula 1 ha rischiato di essere interrotta nel 2009 dopo un brutto incidente al Nurburgring. È lo stesso manager austriaco a raccontare i dettagli di una vicenda di cui non si conosceva molto e che a quanto pare nasconde dettagli davvero impressionanti.

Stando a quanto si apprende dal racconto di Toto in un podcast della BBC, l’attuale capo di Mercedes aveva tentato di battere il record della pista del vecchio Nurburgring. Impresa difficile e sulla quale aleggiava una sorta di mistero che aveva naturalmente affascinato il Wolff pilota di quei tempi.

Ecco il suo racconto:

Si diceva che i piloti professionisti non riuscissero nemmeno ad avvicinare il ritmo di quelli locali. Il tracciato, soprattutto in quei giorni, era molto insidioso e pericoloso. Mi sono detto: ‘Dimostrerò che posso battere il record’. Niki Lauda, che proprio su quella pista ebbe il suo incidente mi mise in guardia: ‘Non essere stupido, a nessuno interessa il record sulla pista al Nordschleife. Potresti ucciderti’. Dopo uno dei giri di prova ero sotto il record, sebbene non fosse un dato ufficiale. Ma la macchina non la sentivo stabile, come se le gomme non fossero abbastanza buone per quel livello di deportanza.

Formula 1, Toto Wolff racconta l’incidente quasi mortale al Nurburgring

Per gli amanti del brivido e della velocità come tutti i protagonisti della Formula 1, qualsiasi avvertimento suona certamente meno convincente e dunque Wolff aveva ugualmente provato il giro sul tracciato olandese. A rivelare i dettagli di un episodio che presto sarebbe diventato davvero drammatico è stato lo stesso Toto:

Quando ho iniziato quel giro, mi sono reso conto che qualcosa non andava. Avrei dovuto interrompere il giro e tornare ai box. Sono andato a sbattere contro le barriere a 190 km/h, ribaltandomi più volte e fermandomi a 350 metri dall’impatto. Mi hanno trovato sdraiato sull’erba dietro al guard-rail, con il casco addosso. Pensavo di essere morto. Non ricordo nulla dell’incidente, ma ho pensato: ‘Se tutto questo finirà con una paralisi, sarà stata l’idea più stupida della mia vita’.

Da lì, il referto del medico e la decisione di abbandonare la carriera da pilota:

Ricordo di essere stato portato in ospedale e di aver fatto una risonanza magnetica. Sono stati 15 minuti terribili. Il medico poi mi disse: “Ha delle fratture, ma il midollo spinale non è compromesso”. In quel momento ho deciso di dire basta alle gare