L’Italia non era ancora venuta a conoscenza della vena rock del portavoce della Regione Lazio, Marcello De Angelis. Ma in queste ore ha potuto farlo nel modo più sconveniente possibile per il Governo e con un assist clamoroso alle opposizioni, rimaste a bocca asciutta dopo le polemizzate dichiarazioni dello stesso De Angelis sulla strage di Bologna: dal passato del portavoce è sbucata una canzone della sua band di “rock identitario” 270 bis, in cui si addita agli ebrei come “una razza di mercanti“.

“Settembre nero” è il titolo del testo cantato dal frontman De Angelis: si tratta di un brano dedicato al gruppo terrorista palestinese che nel 1972 uccise 11 atleti israeliani al villaggio olimpico di Monaco. La strofa incriminata lascia in effetti poco spazio all’immaginazione:

Troppo ci pesava portare sulla schiena
il dominio di una razza di mercanti
se con l’oro hanno comprato
la mia casa e la mia terra.

Si parla di occupazione dei territori palestinesi, di casa e di terra (che, contrapposti all’oro, sono classici riferimenti all’antisemitismo) e si parla di una “razza di mercanti”, che nella forse un po’ troppo disinibita licenza artistica di De Angelis sarebbe lo Stato d’Israele, la comunità ebraica.

L’opposizione insorge contro De Angelis, Fratoianni: “L’antisemitismo non è un’opinione”

Difficile credere che il testo della band potesse riferirsi ai delicati conflitti tra palestinesi e israeliani o che certe frasi vadano giustificate come un attacco impegnato allo Stato d’Israele: quello che emerge dalla canzone è un esplicito antisemitismo, sintetizzato in quell’espressione oscena che mette insieme una parola da decenni bandita dalla scienza (“razze“) e uno dei più battuti stereotipi sugli ebrei.

L’opposizione dunque non può che cogliere la palla al balzo e, come era già successo per le discusse dichiarazioni del Portavoce del Lazio sulla strage di Bologna, chiederne le dimissioni. La prima a puntare il dito contro De Angelis è Marta Bonafoni, coordinatrice della Segreteria nazionale Pd:

Più passano i giorni e più emergono particolari gravi sul contesto culturale in cui si muove Marcello De Angelis, nominato dal Presidente Rocca responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio.

Subito dopo, è Eleonora Mattia, consigliera regionale dem, a fare eco con una richiesta simile. «Che l’antisemitismo stia fuori dalle istituzioni», è l’imperativo di Mattia, mentre a Rocca inoltra le richieste di un celere intervento su De Angelis, auspicandone la rimozione dall’incarico.

Anche il leader di Sinistra Italia, Nicola Fratoianni, si è espresso su quanto accaduto, replicando la necessità di «cacciare De Angelis» e sottolineando che «l’antisemitismo non è un’opinione».