Stagione che vai problema che trovi. Il caldo ad alcuni genera qualche fastidio in più oltre a sudore e affaticamento: chi soffre di pressione bassa con il caldo può sentirsi ancora più debilitato. Allora, senza assolutamente voler sconfinare nei consigli medici, cosa si può mangiare per far salire la pressione e non sentirsi come uno straccio bagnato?

Cosa si può mangiare per far salire la pressione quando fa caldo

Se ci si ritrova con una ipotensione manifesta, ovvero con i valori della pressione massima che stanno sotto ai 90 mmHg e con la minima sotto i 60, le giornate calde e afose dell’estate possono diventare un problema. Per prima cosa occorre di sicuro interpellare un medico per farsi consigliare nel modo corretto e adottare i rimedi più opportuni. Qualche scelta alimentare può, dall’altra parte, darci una mano a far rialzare i valori della pressione per farci sentire un po’ meglio. Vediamo cosa si può mangiare per far salire la pressione partendo sempre dal presupposto che la dieta deve essere sempre equilibrata, con il corretto apporto di liquidi e sali minerali. 

L’acqua fattore determinante

Non dovrebbe più servire ripeterlo ma l’acqua è un elemento indispensabile per la salute: dobbiamo rispettare le indicazioni che ci suggeriscono un consumo giornaliero di almeno 2 litri di acqua. Questo favorisce l’idratazione del corpo, e quindi il suo funzionamento, e una corretta circolazione sanguigna. Accanto a questo occorre valutare l’utilizzo del sale: questo ingrediente sul quale si puntano spesso gli occhi in caso di ipertensione, nel caso opposto ci può aiutare a stare meglio. Ma facciamo tutto con attenzione e prudenza sotto controllo medico. 

Le vitamine e la pressione

Ci sono delle componenti naturali che favoriscono il corretto funzionamento del nostro organismo favorendo i suoi processi metabolici. Per questo è importante, nel caso di pressione bassa, fare attenzione a consumare alimenti che presentino alte concentrazioni di potassio: banane, agrumi, spinaci, melone, patate e pomodori sono fra questi. Perché ci serve il potassio? Perché aiuta il corretto funzionamento dei muscoli. Accanto al potassio assumiamo alimenti che siano ricchi di vitamina B12: uova, carne e formaggi. Questa vitamina contribuisce alla produzione di globuli rossi e favorisce il metabolismo energetico. Assumere poca B12 può portare a ipotensione. 

Frutta e verdura: mangiarle per far salire la pressione

Due porzioni di verdura al giorno sono il minimo sindacale per mantenersi in salute. Frutta e verdura consumate quotidianamente ci garantiscono il corretto apporto di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. Via libera quindi a ogni genere di insalatona!

Se avete la pressione bassa una tazza di caffè o di the vi aiuteranno a stimolare il sistema nervoso simpatico facendovi ritrovare un po’ di energia, anche grazie all’aumento della frequenza cardiaca che possono indurre. Ovviamente senza esagerare. 

Se volete un po’ di gusto potrete degustare dello yogurt bianco o del latte aromatizzandolo con del cacao amaro. Questo alimento è vasodilatatore e migliora la circolazione sanguigna, oltre ad essere un ottimo antiossidante e antiinfiammatorio. 

Potreste anche consumare del cacao fondente (oltre il 70%): il suo apporto di magnesio è importante e questo aiuta la regolazione del tono muscolare oltre ad aiutare il cuore nelle sue fondamentali funzioni. 

Chi soffre di pressione bassa può anche utilizzare la liquirizia per trovare un po’ di sollievo: i suoi effetti sono simili a quelli del sale, e può essere utilizzata come radice da masticare oppure in compresse. L’eccessivo consumo di liquirizia porta a ritenzione idrica e ipertensione: quindi sempre attenzione all’equilibrio

Con la pressione bassa invece evitate di bere alcolici: l’alcol è vasodilatatore e disidratante, e questo porta ad abbassarvi ancora di più la pressione. Stessa cosa accade quando si mangiano cibi grassi: questi alimenti impegnano molto l’apparato digerente che, in questi casi per assolvere alle sue funzioni, chiederà tanto sforzo all’organismo che si vedrà costretto ad aumentare l’apporto sanguigno.