Ospiti prestigiosi oggi a Casa Italia a Budapest per la quinta giornata dei Mondiali di atletica. E, prima dell’arrivo del neo-campione del mondo, Gianmarco Tamberi, si è presentato nientemeno che Javier Sotomayor, intervenuto in occasione di un evento organizzato dall’associazione internazionale della stampa sportiva – Aips.

Il mio primo record del mondo – ha detto il cubano re del salto in alto, 55 anni portati alla grandissima – è datato 1988 (2,43), il secondo 1989 (2,44), l’ultimo 1993 (2,45). Significa che da 35 anni ho l’onore di detenere il primato mondiale. Mi hanno chiesto spesso se e quando lo batteranno e posso dire che oggi ci sono in giro atleti in grado di farlo. Due soprattutto. E uno di questi porta il nome di Gianmarco Tamberi.

Mondiali di atletica Budapest 2023, Sotomayor: “Tamberi è uno dei due atleti che possono soffiarmi il record del mondo”. E Gimbo: “Prima arriviamo a 2,40…”

Nel pomeriggio, e prima di recarsi alla “medal plaza” per la premiazione, è arrivato appunto Gimbo Tamberi, che ha subito informato: “Sono andato a dormire stamattina alle 8.30”.

Il presidente della Federatletica, Stefano Mei, ha inserito il suo nome accanto a quelli di Adolfo Consolini, Sara Simeoni e Pietro Mennea, ma lui si è schermito: “Non riesco a sentirmi allo stesso livello di queste leggende. Vedremo a fine carriera a che punto sarò”.

Sono comunque poche le leggende del salto in alto che saltano 2,30 in fase di riscaldamento. “È vero, l’ho fatto. I miei avversari hanno dalla loro la forza fisica, ma dal punto di vista mentale cerco di dire la mia, è la mia forza e, con quel gesto, ho scelto di lanciare questo messaggio agli altri. Comunque è venuto fuori un bel salto”.

Poi la risposta a Sotomayor. “Prima di saltare 2,45 devo fare 2,40, poi 2,41, 2,42 e così via… Ce ne sono di gradini! Il record del mondo non è tra i miei obiettivi”. Le sue priorità, del resto, “sono mia moglie Chiara e i Giochi di Parigi. Un figlio non rientra al momento nell’ordine”.

Tamberi: “Io portabandiera alle Olimpiadi? Sarebbe un onore. Ho vinto tutto? Non ancora le Olimpiadi né gli Europei a Roma. E non ho ancora saltato 2,40”

E se da Parigi arrivasse anche il ruolo di portabandiera? “Sarebbe senza dubbio un onore gigantesco, il coronamento di una carriera”.

Tornando alle priorità, ecco cosa ha detto Gianmarco Tamberi a Tag24.

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