Il decreto Cutro non piace al Pd di Elly Schlein. La segretaria Dem non usa mezzi termini quando parla del provvedimento, recentemente convertito a legge, firmato significativamente a Cutro, dove il 26 febbraio scorso si è consumata, sotto gli occhi della Guardia Costiera, una delle molte tragedie del mare.
«È un reato di solidarietà»: non ci sono altre parole con cui, per Schlein, si può descrivere la nuova legge, che prevede una multa e un fermo amministrativo per le imbarcazioni che «salvano più vite umane di quelle autorizzate».
La segretaria del Pd ha negli occhi quanto accaduto ad Open Arms e alla Sea-Eye 4 a Salerno, avvenimenti che infatti richiama esplicitamente nel suo attacco alla risoluzione di Meloni sulla questione dei migranti:
È quello che è accaduto a Open Arms per aver soccorso alcune imbarcazioni in difficoltà durante la navigazione verso il porto di sbarco assegnato a Carrara (il più lontano possibile per crudeltà), per un precedente salvataggio. È quello che sta succedendo anche alla nave di Sea-Eye a Salerno, multa e fermo per venti giorni. Ci dicano: quelle persone in pericolo andavano forse abbandonate in mare?
Il caso di Sea-Eye 4 svela le contraddizioni del Governo
Tra Governo e Ong si sta consumando una relazione estremamente complicata, fatta di aperture inaspettate, battibecchi, ripicche e poca trasparenza. Il tutto, nel maggiore dai casi, si svolge sulle spalle di coloro che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo, a discapito della loro corsa disperata verso un futuro migliore.
Dopo averle a lungo chiamate “Taxi del mare” e aver ripetutamente promesso, in campagna elettorale, di dare la caccia a queste “alleate degli scafisti“, l’Esecutivo si è ridotto, nel duro confronto con la realtà di una situazione drammatica e difficilmente gestibile, a chiedere aiuto proprio alle Ong. La Guardia Costiera italiana non riesce a gestire tutti i salvataggi, dunque serve la mano preziosa della flotta civile.
Ma la contraddizione è dietro l’angolo: per effetto del decreto Cutro, che mira a limitare l’immigrazione clandestina ampliando gli accessi attraverso il lavoro, le navi delle Ong vengono trattenute e sanzionate per i loro salvataggi. È quello che è accaduto alla Sea-Eye 4, ferma a Salerno da 20 giorni e costretta a pagare una multa di 3.000 euro. Così aveva commentato il presidente di Sea-Eye, Gorden Isler:
Dopo che il suo equipaggio ha salvato 114 vite umane in tre operazioni di salvataggio consecutive nelle zone Sar libiche e maltesi, la Sea-Eye 4 è ora nuovamente bloccata in Italia. Le autorità italiane hanno imposto anche una multa di circa 3.000 euro. La nave non potrà lasciare il porto di Salerno per 20 giorni. I soccorritori di Sea-Eye sono accusati della ripetuta violazione di una nuova legge italiana entrata in vigore nel febbraio 2023.
Per Elly Schlein si tratta di un “Paradosso”
Ovviamente, l’incoerenza non sfugge alla segretaria Dem:
Il paradosso è che sempre più spesso è la Guardia Costiera italiana a richiedere il loro intervento di supporto: in una missione precedente Open Arms si è trovata a effettuare 7 operazioni di soccorso nella stessa giornata, nell’ultimo mese hanno salvato 734 persone e fornito assistenza ad altre 540 sempre sotto coordinamento della Guardia Costiera italiana. Ma oggi quella nave, cui le stesse autorità italiane hanno chiesto supporto per i salvataggi, viene fermata per venti giorni per effetto del decreto approvato dal governo Meloni.
Così Schlein commenta il caso della Sea-Eye 4 trattenuta a Salerno, diventato una prova succulenta delle antinomie sollevate dal decreto Cutro e nell’azione del Governo per quanto riguarda la questione migranti. Poi, la leader del Pd, rincara la dose:
Mi rifiuto di chiamarlo decreto Cutro, serve più rispetto per quei morti. È un decreto che vuole rendere più difficile salvare vite e viola il diritto internazionale del mare. Si chiede supporto alle Ong – è accaduto persino quando le motovedette della Guardia Costiera hanno finito il carburante – ma al loro arrivo le si sanziona e criminalizza, fermandole per 20 giorni.
Infine, Elly Schlein non si fa sfuggire l’occasione per una finale stoccata anche all’organizzazione europea nel Mediterraneo, nonché all’azione del Governo, poco incisiva per i gusti della neosegretaria Dem, nell’emiciclo di Lussemburgo:
Si fa la guerra alle Ong che stanno solo sopperendo alla grave assenza di una missione istituzionale Ue di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, una Mare Nostrum europea. E in Europa il governo muto. Non credo ci sia altro da aggiungere di fronte ad un Governo che ritiene una colpa salvare vite e non un dovere morale. Forse solo una parola: disumano. La solidarietà non è reato.