Non lo ha voluto lasciar partire Florentino Perez, per mesi si sono rincorse le voci di un approdo sulla panchina del Brasile ma alla fine Carlo Ancelotti è rimasto al Real Madrid. La nazionale verdeoro dovrà aspettare l’estate prossima per abbracciare il tecnico emiliano che sogno l’ennesima Champions League con i Blancos nell’anno dell’addio di Benzema. E’ intervenuto a Radio Serie A per parlare della sua carriera e la voglia di continuare ancora fino al 1 luglio senza specificare l’anno con un commento su Luciano Spalletti come post Roberto Mancini in azzurro e sulla Serie A che riparte con il Napoli campione d’Italia.

Ancelotti su Spalletti: “E’ l’allenatore perfetto”

La nazionale e Carlo Ancelotti hanno sempre avuto un rapporto particolare. Tante volte accostate all’azzurro ma mai una offerta concreta, più una speranza dei tifosi che un obiettivo della FIGC anche perchè il tecnico stesso continua a ribadire la sua preferenza per la squadra di club. Eppure potrebbe essere arrivato il momento come ha rivelato il presidente della Federcalcio brasiliano annunciando Ancelotti sulla panchina verdeoro dalla prossima estate. Una beffa il pensiero di poterlo ritrovare contro al mondiale 2026 con la nuova nazionale azzurra targata Luciano Spalletti.

Io mi diverto ancora ad allenare, mi piace allenare giorno per giorno, trovare soluzioni nuove per la squadra, stare coi giocatori. Ogni anno ci sono cose nuove che puoi portare all’interno di una squadra. Una cosa che cambia anno per anno è l’età, ma per il resto rimane tutto uguale. E’ verro che è cambiato anche il calcio dal 1995 ad oggi, ma questo ti spinge ad aggiornarti, a trovare nuove idee e metterle a disposizione della squadra.

Spalletti ha l’esperienza e le conoscenze per lottare per la qualificazione agli Europei e ai Mondiali. I problemi con De Laurentiis? Se lui si siede sulla panchina della Nazionale significa che firma un contratto e che può firmare questo tipo di contratto. Luciano ha un grande obiettivo, che è tirare su l’Italia che ha avuto difficoltà con la mancata qualificazione al Mondiale. Ovviamente per l’Italia non è così semplice perché nell’ultimo periodo c’è stata una mancanza di qualità, di calciatori di livello, ma ora credo che stiano venendo fuori calciatori interessanti

Dall’azzurro al campionato con la Serie A che è ripartita. Il Napoli è chiamato a difendere il titolo conquistato lo scorso anno, le antagoniste sono tante e agguerrite e mai come questa stagione i valori sono pari con un campionato apparentemente senza una favorita netta. Gli azzurri rimangono un cruccio della carriera dell’emiliano con una avventura durata appena un anno e mezzo e terminata con un amaro addio.

A Napoli è successo quello che succede quando non crei un rapporto di fiducia tra le componenti. E quindi tra allenatore, squadra e società. Quando questo non si crea. Se mi dispiace? No, sono cose che succedono. Il Napoli ha fatto un cambio generazionale forte, riuscendo a comprare dei giocatori importanti, soprattutto uno degli attaccanti più forti in Europa, che è Osimhen. E questo cambio radicale gli ha permesso di vincere.

Scudetto? Ci sono quattro squadre in prima fila: Napoli, Milan, Inter e Juventus. Poi in seconda fila Roma, Lazio, Atalanta e Fiorentina proveranno a rimanere lì. Quest’anno la Juventus, che noi abbiamo incontrato negli Stati Uniti, con il fatto che non ha competizione europee da disputare può essere una squadra pericolosa

Non ha mai nascosto il suo affetto per il Milan dove ha trionfato sia da giocatore che da allenatore. La squadra rossonera sta tornando a grandi livelli grazie a Stefano Pioli ma ha dovuto dare l’addio a Paolo Maldini come dirigente, una decisione a sorpresa della nuova proprietà. Non solo il saluto di colui che era il capitano dei rossoneri di Ancelotti ma anche la scomparsa di Silvio Berlusconi.

Il milanista per forza di cose è affezionato a Paolo Maldini, soprattutto un milanista come me che l’ha avuto da capitano come allenatore. La sua uscita dal club porta delusione, ma ovviamente il Milan va avanti. Resta il dispiacere che una bandiera come lui si allontani dal Milan. Il suo futuro lo deciderà lui, ma per le conoscenze che ha e l’esperienza che e la serietà che ha Maldini può fare di tutto nel mondo del calcio.

Berlusconi è stato un grande innovatore, io l’ho conosciuto quando sono arrivato al Milan, era un grande motivatore e una visione che nessuno aveva. E’ sempre stato molto vicino a me, l’esperienza con lui sia da calciatore che da allenatore per me è stata fondamentale