Dove è finita la segretaria del Partito democratico, come è andata questa prima estate militante tanto voluta per lanciare il partito a guida delle opposizioni?

Sono tante le domande che inseguono la segretaria Elly Schlein in continua lotta mediatico-politica con la maggioranza: assente e presente ma mai veramente al centro della scena.

La sua estate però era partita con tutte le buone intenzioni, a giugno lanciava ‘l’estate militante’, impantanandosi però in sparizioni e riapparizioni sporadiche che non hanno scaldato i cuori dei militanti.

Estate militante per la Schlein

Si fa sinceramente fatica a considerarla un fenomeno mediatico, lo stesso professor Cacciari la definisce “poco politica e molto chiacchierona”, e si sa, se non si è bravi come attori, le chiacchere funzionano poco.

Qualcuno della stampa vicina alla maggioranza poi, l’ha già ribattezzata da ‘estate militante’ a ‘estate latitante‘. Non senza torto, dato che la segretaria ha scelto bene cosa mostrare: molto poco.

Non certo come la premier Meloni capace di creare un interesse virale anche nei riguardi del mistero delle sue vacanze, per qualche giorno nessuno sapeva se fosse in Puglia o in Albania.

Questa abilità mediatica non appartiene certo alla Schlein che consapevole, ha cercato di restare ancorata agli argomenti, in primis a quel salario minimo vero manifesto mai assente dalla sua estate militante.

La segretaria preferisce tenere lontana la politica dalla propria vita privata, e anche l’uso dei social è molto soft rispetto alle strategie invasive messe in campo dalla destra governativa.

La militanza soft non funziona

Così però non va, questa ambiguità nelle apparizioni mediatiche non è certo il massimo per un partito che ha bisogno di riaccendere gli entusiasmi.

La segretaria che suona la chitarra elettrica sul palco di una festa dell’Unità può essere considerata una buona mossa ma era almeno una settimana che non la si vedeva in giro.

Troppo poco per poter pensare di posizionarsi in maniera decisa come la sola antagonista all’ascesa della premier Meloni. Magari anche una foto al mare o in montagna con la compagna, ma niente, la privacy non si tocca.

In ultimo poi, c’è la questione Campania e la possibile terza rielezione del presidente De Luca che però dovrà cambiare le regole per farlo. In questo caso la segretaria ha scelto la strada dell’indifferenza nei confronti del collega di partito. Riservandosi il potere decisionale sui dirigenti regionali del Pd campano. Chissà se almeno qui avrà quel successo che tanto aspettano a sinistra.

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