Cos’è il Drago di Vaia, l’opera d’arte distrutta da un incendio a Lavarone in provincia di Trento? Questa insolita scultura realizzata tra Ottobre e Novembre del 2021 all’interno del progetto “Lavarone Green Land”, dall’artista Marco Martalar è costituita dai resti dei legni presi dagli alberi abbattuti durante la tempesta Vaia avvenuta il 26 Ottobre del 2018.

La tempesta aveva coinvolto quasi tutta la regione abbattendo circa 14 milioni di alberi con venti che soffiavano fino a 200 km/h. Oltre agli alberi molti sono stati anche i danni a cose, persone e animali.

Il drago si trovava a Lavarone, sull’Alpe Cimbra, ed era una scultura imponente, alta 6 e lunga 7 metri. Per realizzarla sono stati utilizzati oltre 2000 pezzi di legno recuperato e circa 3000 viti per assemblare i vari pezzi e dare la forma finale.

Di fatto il Drago di Vaia era la scultura lignea più grande d’Europa. Nel tempo è diventata una vera e propria attrattiva turistica per la sua bellezza e particolarità. Al suo posto ora c’è solo un mucchio di cenere, come mostrano le tante immagini che in queste ore stanno rimbalzando sui social.

L’obiettivo dell’opera era quello simboleggiare la rinascita dei boschi del Triveneto e dare così nuova speranza a tutti. La realizzazione dell’opera d’arte ha coinvolto anche la comunità locale in un progetto sociale molto ampio infatti all’epoca, per recuperare i pezzi di legno sono intervenute anche due classi delle medie e delle elementari del Comune di Lavarone.

Drago di Vaia cos’è: il significato dell’opera

Il Drago di Vaia è una scultura davvero incredibile, fatta interamente con il legno degli alberi abbattuti dalla foresta Vaia che voleva rappresentare un monito al rispetto della natura e alla sua immensa forza.

L’opera distrutta nella notte di ieri da un incendio era comunque destinata a mutare e a scomparire col passare del tempo fino a decomporsi tornando parte della terra.

Pare però, essere molto probabile che dietro l’incendio ci sia la mano dell’uomo. Tante le figure istituzionali e i cittadini che hanno voluto esprimere la loro tristezza per quanto accaduto.

Anche Isacco Corradi, sindaco di Lavarone, dopo il triste episodio ha detto:

Cosa avrai fatto di tanto male? Il drago non è mio è da subito stato di tutti, della comunità di Lavarone, dell’Alpe Cimbra e di tutte le persone che lo hanno amato in questi anni. Sei stato presenza scomoda ingombrante ma non può essere diversamente per un drago, ho solo una speranza che quello che è successo sia stato un errore per quanto stupido e non un atto voluto. Il risultato non cambia ma moralmente mi sentirei più tranquillo nel sapere che non vi sono persone che girano a Lavarone capaci di far sparire una cosa così bella.

Oltre a rappresentare la forza della natura il drago è legato anche alle leggende del territorio e della popolazione cimbra. La scelta di rappresentare un drago infatti non nasce a caso, questo è infatti un animale presente da sempre nelle narrazioni locali che si tramandano da generazione in generazione.

Come raggiungere il Drago di Vaia

Il Drago si trovava proprio sulla cima del Tablat in provincia di Trento dove si ergeva maestoso. Per raggiungerlo si poteva partire da Slaghenaufi e seguire le indicazioni per lo Chalet Tana Incantata dove senza veicoli a motore si prosegue a piedi fino alla frazione di Magré. Oppure era possibile scegliere di salire con la seggiovia Tablat e arrivare a destinazione dopo una breve passeggiata.

Sono molte le escursioni organizzate per arrivare a visitare la scultura. Si parte dal parcheggio vicino al municipio di Lavarone in località Gionghi e una volta lasciata la macchina si prosegue verso il Municipio dove si intraprende una stradina che sale sulla sinistra che in pochi minuti ci porta sulla strada principale.

Da questo punto in poi si trovano le indicazioni per il “Sentiero del Drago” che basterà seguire fedelmente. Il sentiero è facile e battuto e prosegue in leggera salita all’interno del bosco fino ad un bivio dove si dovrà tenere la destra fino ad arrivare ad un altro incrocio.

Per quanto riguarda le tempistiche per raggiungere la scultura in media ci vuole circa un’ora per l’andata e un’altra ora per il ritorno.

La visita al Drago Vaia attraverso queste località è consigliata a tutti in quanto si tratta di un’escursione abbastanza facile da fare anche in compagnia dei bambini.