«Se non si trova un accordo sul nuovo modello del Patto di stabilità le conseguenze potrebbero essere complesse». Cn queste parole ieri il ministro Fitto, ospite al meeting di Rimini, ha sollevato un tema che nei prossimi mesi sarà cruciale.

Tra poche settimane, infatti, il Governo inizierà a lavorare alla legge di bilancio per il 2024, il cui reperimento delle risorse si preannuncia piuttosto complicato.

In questo percorso pesa, infatti, anche l’incertezza circa le nuove regole che saranno approvate a Bruxelles circa il Patto di stabilità, sospeso nel 2020 a causa della pandemia, prorogato nel 2022 dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ma pronto a tornare in vigore il primo gennaio dell’anno prossimo.

Patto di stabilità, Fitto: “Necessario trovare un accordo in Europa, altrimenti le conseguenze saranno complesse”

Sul nodo Patto di stabilità il ministro Fitto – ospite ieri al meeting di Rimini – è stato piuttosto chiaro: gli Stati membri dovranno trovare un accordo perché, in caso un ritorno alle vecchie regole, le conseguenze per l’Italia saranno evidenti.

Vecchie regole che, per capirci, sono legate alla drastica compressione della possibilità di usare in modo più flessibile i conti pubblici. Il Patto di stabilità e crescita europeo si basa infatti due pilastri. Il primo prevede che il deficit pubblico – differenza tra entrate e uscite – degli Stati membri non superi il 3% del Pil. Il secondo che il debito pubblico non sia maggiore del 60% del Prodotto interno lordo.

In una manovra finanziaria che si preannuncia già complicata – come chiarito, in modo inequivocabile dal ministro dell’Economia Giorgetti – lo spettro del ritorno delle rigide regole finanziarie europee pesa, e non poco.

La sospensione del Patto di stabilità decisa del 2020 derivava dalla constatazione di uno stato di difficoltà senza precedenti. La diffusione della pandemia da Covid-19 è stata però solo la prima delle grandi e imprevedibili crisi di questi anni. Nel febbraio 2022, l’Europa ancora in ripresa economica ha infatti dovuto fare i conti con l’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente crisi energetica.

Ed è proprio questa persistenza di una situazione eccezionale che, secondo il ministro Giorgetti, deve far evitare all’Europa manovre lesioniste.

La posizione italiana nella negoziazione, ad oggi, non prevede la richiesta di una nuova proroga nella sospensione della clausola del Patto di stabilità. Come sottolineato da una nota del Ministero dell’Economia e Finanze, infatti, l’Italia pone come obiettivo fondamentale l’individuazione e l’approvazione delle nuove regole entro il 1 gennaio 2024 e l’esclusione degli investimenti dal Patto.

L’obiettivo di giungere a una nuova definizione del meccanismo è, peraltro, condiviso anche dalle istituzioni europee. Anche Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, ha sottolineato infatti la volontà di giungere a un accordo in tempo grazie a un lavoro condiviso «nell’interesse di tutti» gli stati membri Ue.