Roberto Mancini sarà il nuovo ct dell’Arabia Saudita. L’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana ha infatti accettato la proposta della federazione asiatica. Cifre da capogiro, quelle che caratterizzeranno il futuro di Mancini. Si parla di un’offerta monstre per l’ingaggio dell’ex tecnico di Inter e Manchester City: 50 milioni di euro a stagione per i prossimi tre anni. La notizia del suo possibile arrivo ha fatto impazzire pubblico e media arabi: l’idea che il c.t. campione d’Europa possa guidare la nazionale ha generato enorme entusiasmo. È un grande nome, in linea con l’esplosione della Saudi Pro League.
Roberto Mancini è il nuovo ct dell’Arabia Saudita
Il futuro di Mancini in Arabia fa ancora discutere. Non c’è una penale economica per l’addio, ma servirà una risoluzione del contratto con la Federazione per iniziare una nuova avventura altrove. Un tesserato ha il diritto di liberarsi di una situazione che non sente più, ma è sempre richiesto l’accordo con l’altra parte interessata (in questo caso la Figc) per assumere un eventuale incarico con una nuova squadra. Non c’è una vera e propria clausola di rescissione nel contratto di Mancini. C’era invece la possibilità di liberarsi insieme in caso di arrivo in semifinale a Euro 2024 e al Mondiale 2026.
La notizia del passaggio in Arabia Saudita di Roberto Mancini arriva poco dopo le esternazioni che il presidente della FIGC Gabriele Gravina aveva rilasciato al Corriere della Sera. Parole al veleno, quelle che il numero uno della Federazione ha dedicato al ct campione d’Europa: “Non voglio alimentare ulteriori polemiche. Ma sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione. Non ho mai invaso il campo, mai suggerito un giocatore, mai ho chiesto la formazione. Non meritavo parole così”.
Le motivazioni delle dimissioni da ct dell’Italia
Le dimissioni di Mancini sono arrivate, improvvise, il 13 agosto. Era subentrato a Ventura sulla panchina azzurra nel 2018, poco dopo la mancata qualificazioni ai Mondiali in Russia. Con la Nazionale, oltre a raccogliere il record di 36 risultati utili consecutivi, ha vinto l’Europeo nel 2021. Le ragioni di questa decisione sono legate ai cambiamenti radicali nel suo staff che l’ormai ex selezionatore non aveva eccessivamente gradito. Al fianco di Mancini, prima, c’erano Evani, Lombardo, Nuciari e Salsano. Dopo le modifiche, invece, il suo staff era composto da Bollini, Barzagli, Gagliardi e Salsano. Per Mancini un totale di 61 partite, 13 pareggi e 9 sconfitte in cinque anni di “mandato” come ct.
Quello che più sorprende è che Roberto Mancini se ne sia andato, quasi sbattendo la porta, nonostante le parole al miele, e all’improvviso. Con lui si conclude una importante e significativa pagina di storia degli Azzurri, cominciata a maggio del 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; durante il cammino la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti “i singoli hanno saputo diventare squadra”.