In un colpo di scena che sta scuotendo l’indagine sulle carte segrete a Mar-a-Lago, un dipendente dell’ex presidente Donald Trump (che sta subendo la sua quarta incriminazione), precedentemente incaricato del monitoraggio delle telecamere di sicurezza, ha improvvisamente ritrattato la sua testimonianza iniziale. L’uomo aveva inizialmente dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali tentativi da parte di Trump di cancellare i video di Mar-a-Lago, ma ora ha cambiato versione.

“Trump tentò di manomettere le prove”: la confessione dell’ex dipendente del tycoon aggrava l’incriminazione

La svolta è avvenuta dopo che il dipartimento di Giustizia ha sollevato dubbi sul conflitto d’interessi del legale del testimone, che era stato pagato da ‘Save America’, un’organizzazione legata a Trump, e che era anche incaricato di difendere l’assistente personale di Trump, Walt Nauta, anch’egli coinvolto nell’indagine. Il testimone, noto come “impiegato 4” ma identificato come Yuscil Taveras, ha deciso di cambiare difesa e ritirare la sua testimonianza precedente fatta di “non ricordo”, fornendo al gran giurì una nuova versione.

Questa nuova versione ha portato alla luce dettagli importanti. Si è scoperto che il dipendente, addetto al sistema tecnologico del resort, aveva inizialmente scagionato Trump dall’accusa di aver chiesto la cancellazione delle immagini delle telecamere di sicurezza. Tuttavia, ora ha ammesso che tra coloro che avevano richiesto di cancellare le registrazioni c’era anche il tycoon stesso.

Questo cambiamento di testimonianza getta una luce diversa sull’accusa a carico di Trump. A luglio, i procuratori federali avevano aggiunto una nuova accusa: quella di aver ordinato al manager di Mar-a-Lago di cancellare le immagini delle telecamere del servizio di sicurezza interna. Tuttavia, Trump ha sempre negato di aver commesso qualsiasi illecito e ha sostenuto di “non aver fatto niente di male”.

L’attenzione si concentra ora sulla domanda su cosa volesse nascondere Trump con la cancellazione delle registrazioni. Il dipendente Taveras, prima di ritrattare la sua testimonianza, aveva affermato che non c’era alcuna possibilità di cancellare le prove. Questo nuovo sviluppo potrebbe avere un impatto significativo sulle indagini in corso e sulle accuse a carico dell’ex presidente.

In un contesto ancora più ampio, giovedì Trump si costituirà ad Atlanta per affrontare la sua quarta incriminazione, legata ai presunti tentativi di sovvertire l’esito elettorale del 2020 in Georgia. Questa mossa è stata annunciata dall’ex presidente stesso su Truth, la sua piattaforma social. Trump si consegnerà in prima serata televisiva, una scelta strategica per massimizzare l’attenzione sul suo caso. I legali dell’ex presidente hanno già concordato una cauzione di 200.000 dollari.