È passato un anno dal femminicidio che a Bologna ha strappato alla vita Alessandra Matteuzzi, la 57enne uccisa dall’ex compagno Giovanni Padovani a colpi di martello mentre era al telefono con la sorella. Per l’occasione il sindaco del capoluogo emiliano ha organizzato una fiaccolata commemorativa: si terrà stasera, 23 agosto, a partire dalle 20.45 e tutti sono invitati a prendervi parte.
Femminicidio di Alessandra Matteuzzi a Bologna: la ricostruzione del delitto a un anno dai fatti
I fatti risalgono al 23 agosto del 2022. Nonostante fosse soggetto a una procedura restrittiva nei confronti dell’ex, che l’aveva denunciato per stalking dopo la fine della loro relazione, Padovani si era recato sotto casa di Alessandra Matteuzzi e le aveva teso un agguato: dopo averla aspettata a lungo, a poche decine di metri dal portone del palazzo in cui viveva, ad Arcoveggio di Bologna, l’aveva avvicinata e, al culmine di una lite, aveva iniziato a colpirla con un martello, lasciandola a terra inerme mentre lei era al telefono con la sorella.
A fermarlo mentre inveiva ancora contro di lei era stato un vicino di casa che, avendo sentito le urla della donna, era sceso in suo soccorso. La 56enne, però, era morta. E Padovani, fermato e trasferito in carcere, aveva sostenuto di aver portato con sé l’arma del delitto solo per difesa, visto che il cognato in passato l’aveva minacciato. Aveva agito, aveva detto, perché “colto da un raptus”. Una versione dei fatti che non è mai stata in piedi: gli inquirenti sono convinti che abbia agito premeditamente perché era geloso della donna fino all’ossessione. E quindi disposto a tutto.
Negli scorsi mesi è finito a processo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato e, da detenuto, ha più volte tentato di togliersi la vita, l’ultima volta qualche ora fa: stando a quanto riporta il Resto del Carlino, si sarebbe tagliato le vene con un coccio affilato. Secondo gli esperti è in grado di stare in giudizio. Ciò che resta da capire è se fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti (anche se l’accusa è convinta di sì). La prossima udienza è prevista per il 2 ottobre: in quell’occasione sarà ascoltata come teste anche la madre.
Il ricordo della sorella della vittima
È difficile vivere sereni dopo quello che è successo,
ha dichiarato, sempre al Resto del Carlino, la sorella di Alessandra Matteuzzi. La donna, che era al telefono con la vittima mentre l’ex la colpiva e lei urlava, difficilmente potrà dimenticare quanto accaduto.
C’è un senso di dolore e di angoscia che non mi abbandona mai. Perché non ho solo perso una sorella, ma l’ho persa in un modo atroce. E ogni volta che leggo sui giornali di una donna uccisa, e purtroppo continua a succedere troppo spesso, la vivo malissimo. Ogni volta è come se perdessi un’altra sorella,
ha detto. Ora lei e la sua famiglia sperano solo che sia fatta giustizia.
La fiaccolata commemorativa
Per ricordare Alessandra e tutte le altre donne vittime di femminicidio il comune di Bologna ha organizzato per stasera, 23 agosto, una fiaccolata. Partirà alle ore 20.45 da piazza XX Settembre, percorrendo via Indipendenza e arrivando fino a piazza Nettuno.
Nessuna e nessuno può sentirsi estraneo – recita il volantino che invita tutti i cittadini a prendervi parte, a firma del sindaco, Matteo Lepore -. La violenza maschile contro le donne è un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace nonché una palese violazione dei diritti umani.
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