Il nuovissimo National Athletics Centre di Budapest è un gioiellino che sorge sulle rive del Danubio. Ha visto la luce esclusivamente per questi Mondiali di atletica e, a fine manifestazione, ne smantelleranno un bel pezzo per organizzarci altri eventi e non rompere troppo le uova nel paniere al calcio. Significa che una festa come quella che è stata riservata oggi, 22 agosto 2023, a Gianmarco Tamberi, probabilmente non la ospiterà mai più.
A Budapest, nello stadio che ospita i Mondiali di atletica Budapest 2023, va in scena una festa mai vista per Gianmarco Tamberi. E che non si vedrà mai più…
Il pubblico ungherese è un esempio di compostezza. Sta affollando gli spalti di questa manifestazione, complici anche prezzi non esagerati. Con 8.900 fiorini (poco più di 23 euro) hai comunque diritto a una bella visuale, del resto garantita dalla conformazione delle tribune usata seguendo le più moderne tecnologie di costruzione. La pista è italiana, la copertura anche.
Il pubblico – si diceva – acclama a più non posso i beniamini di casa, ma è sportivissimo nell’applaudire gli avversari di questi quando vincono.
Cori e festeggiamenti per Gimbo, che coinvolge tutto lo stadio
I due livelli delle curve che danno sul “materasso” del salto in alto erano zeppi e, per la maggior parte, sventolavano tricolori. Prima di ironizzare sugli stessi colori della bandiera italiana e ungherese, sappiate che il cronista sarà pure rimba, ma la disposizione dei colori su un pezzo di stoffa la sa ancora decifrare… La curva ha poi contagiato tutto lo stadio, che ha ritmato i salti del marchigiano.
E poi i cori. Tutti a inneggiare a Gimbo, in molti accennavano quell’oramai leggendario refrain dei White Stripes che accompagnò la Nazionale di Lippi al trionfo nei Mondiali di calcio del 2006. Un chiasso superiore a questo la capitale ungherese l’ha vissuto soltanto domenica scorsa per gli incredibili festeggiamenti in onore di Santo Stefano, con mezz’ora di fuochi d’artificio sul corso del Danubio.
Mimetizzati tra gli spettatori, Chiara, la moglie di Tamberi, e la mamma del saltatore marchigiano. Gli amici avevano tutti la maglietta bianca con il logo di Gimbo. Tra questi pure l’ottocentista Barontini, diventato tifoso appena finite le fatiche in pista. Uno spettacolo unico, che si è concluso sulle note di “Notti magiche” per poi continuare fuori.
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