L’INPS eroga accrediti e arretrati del Reddito di cittadinanza bloccato a luglio, ma solo in un caso. È una splendida notizia, se non fosse che questa possibilità è riservata strettamente a pochi fruitori. La sospensione dell’Rdc ha coinvolto tutti i percettori tra i 19 e i 59 anni considerati, secondo la legge, occupabili e quindi pronti per essere reintegrati nel mondo del lavoro.
Di conseguenza, coloro che sono stati esclusi dal beneficio possono registrarsi presso i Centri per l’impiego e seguire l’intera procedura che porta al Supporto per la Formazione e il Lavoro, al fine di ottenere un incentivo mensile di 350 euro.
Tuttavia, è possibile riattivare l’accredito della Carta PostePay Rdc a partire dal mese di luglio, a condizione che si soddisfino i requisiti di legge.
L’INPS eroga accrediti e arretrati del Reddito di cittadinanza
Dopo la comunicazione della sospensione dal beneficio avvenuta tramite SMS trasmesso dall’INPS, la platea degli aventi diritto al beneficio si è ridotta fino al 31 dicembre 2023. In meno di sette mesi, sono cambiate le condizioni di fruizione del sussidio. Attualmente, continuano a percepire l’Rdc le famiglie composte da minori, disabili e persone oltre i 60 anni.
Le possibilità per gli occupabili di continuare a percepire il sussidio sono poche o nulle. Altrettanto ridotte sono quelle legate alla riattivazione e all’accredito delle mensilità arretrate legate al periodo di sospensione.
Tuttavia, esiste una concreta possibilità di riattivazione, anche se, a dirla tutta, riguarda una ristretta platea di aventi diritto. Vediamo come.
Chi riceve il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023?
Attualmente, le regole normative prevedono la continuità dell’accredito mensile per oltre 7 mesi. E comunque non oltre il 31 dicembre 2023, per le famiglie composte da minori, disabili e persone over 60.
A partire dal 1° gennaio 2024, tutte le famiglie che hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023 e quelle segnalate dai servizi sociali possono richiedere l’integrazione al reddito. In questo caso, viene richiesto l’accesso all’Assegno di inclusione.
La circostanza che permette ai fruitori occupabili dell’Rdc di riattivare il beneficio è strettamente legata ai servizi sociali e ai Centri per l’Impiego.
Reddito di cittadinanza sostituito dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto per la Formazione e il Lavoro
Coloro che non rientrano in nessuna delle casistiche sopra indicate possono richiedere l’attivazione del Supporto per la Formazione e il Lavoro, a condizione che soddisfino i requisiti e le condizioni normative.
In questo caso, spetta un sussidio mensile di 350 euro per ogni membro familiare che presenta la richiesta.
A partire dal 1° gennaio 2024, sarà attivo l’Assegno di Inclusione per le famiglie fragili composte da membri minori, disabili e persone oltre i 60 anni, a patto che vengano rispettati diversi requisiti.
Cosa succede a chi ha perso l’RdC?
È cessata la fruizione della settima mensilità dell’Rdc per i beneficiari tra 18 e 59 anni di età. Tuttavia, molte famiglie continueranno a percepire la mensilità spettante fino al 31 dicembre 2023. A patto che soddisfino diversi requisiti, tra cui un nucleo familiare composto da membri minori, over 60 e disabili.
A partire dal 1° settembre 2023, gli occupabili del Reddito di cittadinanza sono invitati a richiedere il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Si tratta della possibilità di ottenere un contributo mensile di 350 euro per 12 mesi, se vengono rispettati gli obblighi correlati alla procedura di attivazione del servizio. Inoltre, il beneficio viene erogato a condizione che si soddisfino diversi requisiti, tra cui un reddito ISEE certificato non superiore a 6.000 euro.
In tutto questo, alcuni fruitori occupabili del Reddito di cittadinanza possono ottenere la riattivazione del servizio e gli eventuali arretrati, se dovuti, per le mensilità non percepite.
L’INPS eroga accrediti e arretrati dell’Rdc? Ecco quando e perchè
In breve, è importante sapere che la gestione dell’accesso al Supporto per la Formazione e il Lavoro è strettamente legata alla presenza di diversi passaggi, oltre agli obblighi normativi da rispettare per non perdere il diritto al beneficio.
La riattivazione del sussidio potrebbe essere richiesta dai Centri per l’Impiego nel momento di presa in carico della richiesta di accesso al Supporto per la Formazione e il Lavoro.
I fruitori occupabili dell’Rdc, oltre a sottoscrivere il patto di servizio, devono presentarsi al colloquio conoscitivo per l’indirizzo del giusto percorso di politica attiva.
Il Centro per l’Impiego, durante la fase conoscitiva, può reindirizzare l’occupabile ai servizi sociali, impegnati sul territorio nel contrasto alla povertà sociale.
Nell’ipotesi in cui rilevi criticità e fragilità nell’ambito del disagio psico-sociale, tale da impedire l’accesso a un percorso formativo volto all’inserimento lavorativo (articolo 4, comma 5 quater del DL 4/2019).
I servizi sociali prendono in carico i fruitori occupabili, segnalando all’INPS il ripristino delle condizioni fino al 31 dicembre 2023.