Sono a rischio le risorse che il governo guidato da Giorgia Meloni dovrà stanziare per il rinnovo del contratto degli statali per il triennio 2022-2024, le assunzioni e gli aumenti degli stipendi per gli infermieri e il personale medico degli ospedali. È quanto trapela sulle possibilità di raggiungere una copertura per le tante misure da includere nella Manovra del prossimo autunno. Tra le misure, quelle relative alle pensioni e agli stipendi hanno la precedenza dal momento che anche la proroga del taglio del cuneo fiscale nelle buste paga e la riforma fiscale con la riduzione delle aliquote Irpef sono capitoli che l’esecutivo sta cercando di far entrare nella Manovra.
Peraltro, non ci sarebbero possibilità di spesa nemmeno sui capitoli per i quali, un anno fa, il governo di Mario Draghi aveva trovato risorse. Ad esempio, la riduzione dell’impatto del caro carburanti con un taglio delle accise non sarebbe nelle intenzioni del governo. Riproporre la misura varata nello scorso anno e poi non confermata a gennaio proprio da Giorgia Meloni avrebbe un impatto sulla spesa pubblica di un miliardo al mese.
Rinnovo contratto statali 2022-2024, assunzioni e aumenti stipendi a infermieri: a rischio i fondi della legge di Bilancio 2024
A rischio i fondi per il rinnovo del contratto dei dipendenti della Pubblica amministrazione nella legge di Bilancio 2024. Dopo la firma finale alla trattativa di alcuni comparti della Pa per il 2019-2021 (quello della scuola è stato siglato solo qualche qualche settimana fa), si apre la partita del nuovo contratto dei lavoratori statali, con gli aumenti degli stipendi che dovranno tener conto anche di due anni in cui l’inflazione è stata molto più alta che in passato, il 2022 e il 2023.
Peraltro, nella Manovra da 30 miliardi di euro circa che il governo si appresterebbe a implementare, dovrebbe trovare spazio anche il fondo per il bonus una tantum che verrà versato, per la prima volta, ai dipendenti del pubblico impiego con il cedolino di busta paga di agosto 2023.
Rinnovo contratto statali, nel cedolino di busta paga di agosto 2023 il bonus dell’1,5%
Si tratta di un bonus una tantum, pari all’1,5 per cento della retribuzione percepita, che dovrà aumentare gli stipendi dato che nuovo contratto tarda ad arrivare. Nella busta paga di agosto arriveranno anche gli arretrati di questa misura, considerando la decorrenza dal 1° gennaio 2023.
Conti alla mano, il bonus avrà un valore da 185 a 534 euro lordi, a seconda dei livelli retributivi dei dipendenti pubblici. Le cifre, al lordo, corrispondono a una media mensile di minimo 23,20 euro per i lavoratori dei livelli più bassi, fino ad arrivare a 66,80 euro per chi percepisce gli stipendi più alti.
Sanità, ecco le ultime novità su aumenti stipendi infermieri
Si complicano anche gli investimenti nella sanità, in particolare sulle assunzioni e sugli aumenti degli stipendi degli infermieri e del personale medico. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva richiesto 4 miliardi di euro in più per assicurare gli incentivi in busta paga ai lavoratori del Servizio sanitario nazionale e rendere la professione più attrattiva. Tuttavia, l’incognita delle risorse della legge di Bilancio 2024 sembrerebbe mettere in dubbio anche l’entità di questi fondi, che potrebbero ridursi notevolmente.
Questo andamento sarebbe confermato anche dal Documento di economia e finanza (Def) di aprile scorso che aveva ridotto le previsioni di spesa nella sanità da 136 a 132 miliardi di euro. Qualche certezza in più la si avrà a settembre quando sarà adottata la Nota di aggiornamento al Def e si potrà fare qualche calcolo in vista della legge di Bilancio 2024. Le risorse che potrebbero arrivare in ambito sanitario potrebbero, quindi, essere assegnate prioritariamente ai pronto soccorso che appaiono in sofferenza.