In attesa che la Formula 1 arrivi in Olanda, questo weekend si correrà a Zandvoort, giunge l’attacco frontale di Greenpeace al Circus. A criticare l’assetto della Formula 1 è Benjamin Stephan, attivista nel campo dei trasporti, che critica aspramente come nel proficuo business delle quattro ruote non venga presa in considerazione la tematica ambientalista.
La Formula 1 si rende conto di dover agire e dare un contributo per la protezione del clima, ma lo fa solo superficialmente. Se vuole usare la sostenibilità come qualcosa di più di una foglia di fico, deve ripensare l’impronta di carbonio dell’intero Circus“, ha affermato Stephan all’agenzia DPA, proseguendo: “Dovrebbe diventare più regionale, invece di pensare ad organizzare ben 24 gare per il 2024 e dunque facendo volare persone e materiali in tutto il mondo
Greenpeace: “La Formula 1 fa greenwashing”
Per l’attivista utilizzare carburante sintetico a zero emissioni di C02, come accadrà dal 2026, non è assolutamente sufficiente visto che i viaggi per andare da un circuito all’altro saranno superiori. La critica alla Formula 1 è quella di fare solo cose di facciata.
Se la F1 non ripensa se stessa e non accetta che l’identità delle corse deve cambiare, allora non si sta seriamente impegnando per la salvaguardia del clima. Per me i progetti della F1 sono solo cosmetici, nient’altro che greenwashing
Sugli spostamenti nei giorni scorsi aveva parlato anche Sebastian Vettel, che ha raccontato come la sua ultima stagione da pilota si sia mosso in macchina per i GP europei per limitare le emissioni di CO2 prodotte dagli aerei.
Non è la prima volta che Greenpeace manifesta contro la Formula 1, dieci anni fa in Belgio stesero uno striscione contro la Shell e tentarono anche di disturbare la cerimonia di premiazione. C’è massima allerta dell’organizzazione per evitare si ripetano episodi sgradevoli durante il prossimo Gran Premio.