La vita di Toto Cutugno, oltre che dalla musica, è stata segnata da amori: suo figlio Nicolò e sua moglie Carla; e da drammi, come quello legato alla sua sorellina Anna, tragicamente scomparsa all’età di 7 anni.

Gli amori di Toto Cutugno: la moglie Carla

Carla, che è stata la moglie di Toto Cutugno per ben 52 anni, non è mai stata al centro dei riflettori. I due si sposarono nel 1971 e non ebbero figli. Di lei non si sa nulla, se non che amasse suo marito al punto da perdonargli una relazione extraconiugale, da cui nacque il figlio del cantautore, Nicolò.

Cutugno è sempre stato molto riservato riguardo alla sua vita privata ma, in un’intervista del 2018 al Corriere della Sera, raccontò come reagì sua moglie quando scoprì il tradimento e la nascita del bambino:

Carla poteva cacciarmi di casa e invece non l’ha fatto. La prima cosa che mi disse fu di riconoscere mio figlio e dargli il mio cognome.

Il figlio Nicolò

Nicolò Cutugno oggi ha 33 anni ed è laureato in Economia. Suo padre parlò di lui in un’intervista rilasciata a Tv, Sorrisi e Canzoni nel 2019:

Nico è uno di quei tanti bravi ragazzi italiani sui quali il nostro Paese dovrebbe puntare.

Riguardo il suo ruolo di papà, il cantautore si autopromosse a pieni voti:

Merito 10 in lealtà. A mio figlio Nico ho sempre insegnato a vivere così, senza mancare di rispetto a nessuno. Cosa mi ha insegnato lui? A essere sincero. Se mento Nico si arrabbia. Ma a me piacciono molto le bugie.

La morte della sua sorellina Anna

L’infanzia di Toto Cutugno fu segnata da un terribile lutto: la morte della sua sorellina Anna, all’età di 7 anni.

In un’intervista, il cantautore ricordò così quel dramma che lo segnò per tutta la vita:

Ho visto morire mia sorella Anna, la più grande, sotto i miei occhi, soffocata. Stava mangiando gli gnocchi e uno le andò di traverso. Aveva 7 anni, io 5.

Ma non fu l’unico momento difficile legato alla sua famiglia, perché anche gli altri due fratelli si trovarono a fronteggiare gravi problemi di salute e poi arrivò la morte del padre:

Mio fratello Roberto, a cui voglio un bene dell’anima, si ammalò di meningite e da allora, come aveva previsto il medico, ha avuto una vita agitata. E poi l’altra mia sorella, Rosanna, che è stata la prima bambina a essere operata al cuore in Italia, a Torino. Papà si indebitò per quell’intervento che finì di pagare a rate nel 1978, due anni prima di morire.

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