I due casi di febbre dengue in Italia, uno nel Lazio e uno in Lombardia, hanno generato qualche allarmismo nella popolazione italiana. Il Ministero della Salute ha oggi rilasciato una nota, nella quale spiega: “I due casi confermati di Dengue non sono correlati a viaggi in zone endemiche per l’infezione e i due pazienti sono in via di guarigione“.
I due casi di febbre Dengue in Italia
Il Ministero della Salute ha affermato che i due casi italiani di Dengue si sono avuti rispettivamente il 18 ed il 20 agosto: i due pazienti sono stati sottoposti alle procedure di profilassi previste dai vari protocolli e sono stati disinfestati anche i locali in cui hanno soggiornato. Inoltre, sempre il Ministero scrive nella propria nota:
Per entrambi i casi il Centro nazionale sangue ed il Centro nazionale trapianti hanno attivato tutti i provvedimenti necessari per la prevenzione della trasmissione da donazione di sangue ed emocomponenti da donatori potenzialmente viremici asintomatici e le Regioni hanno avviato le misure di monitoraggio e controllo dei vettori nei luoghi frequentati dai casi.
E’ stato fatto tutto il possibile, quindi, per evitare che questa pericolosa ebbre si potesse trasmettere agli operatori sanitari o ai contatti dei pazienti. Viene anche precisato che il Ministero della Salute, con il supporto dell’Istituto superiore di sanità, ha attivato le procedure di controllo su tutto il territorio nazionale, proprio per reagire prontamente nel caso in cui qualche altra persona si ammalasse di Dengue.
Nel corso del 2023 sono stati registrati in Italia 79 casi di Dengue, con caratteristiche diverse gli uni dagli altri: si possono infatti distinguere casi di infezione autoctona da quelli importati. Tutti comunque sono soggetti alla trasmissione tramite la zanzara Aedes albopictus, stabilmente presente ormai in gran parte dell’Europa.
I due casi sono stati segnalati all’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control).
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