Smettiamola di pensare alla dichiarazione dei redditi come un compito arduo e stressante. L’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con il Ministero dell’Economia, sta lavorando su un piano ambizioso per semplificare la vita fiscale dei contribuenti italiani, tramite una dichiarazione dei redditi automatica. Il piano triennale 2023-2025 vuole portare alla completa digitalizzazione e automazione del processo di dichiarazione dei redditi, con un’enfasi particolare sulla creazione di un modello precompilato più efficiente e preciso.

Dichiarazione dei redditi automatica: digitalizzazione e PNRR, un matrimonio funzionale

La trasformazione digitale è un obiettivo chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa iniziativa è integrata con il progetto di digitalizzazione fiscale, il cui scopo è agevolare il contribuente nel rispetto degli obblighi fiscali. Si tratta di una parte fondamentale delle attività di compliance programmata per il prossimo triennio. Da qui la possibilità di introdurre una dichiarazione dei redditi automatica, fornita direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione dei redditi automatica: l’evoluzione del modello precompilato

Fino ad oggi, l’attività svolta per migliorare la precisione del modello 730 precompilato e per introdurre la dichiarazione IVA precompilata è solo la punta dell’iceberg. L’obiettivo è la continua ottimizzazione e l’estensione di questi strumenti, culminando con la loro completa digitalizzazione e automazione.

Obiettivi economici: recuperare miliardi

Un altro punto saliente del piano è l’obiettivo di recuperare 2,8 miliardi di euro di imposte evase entro il 2025. Questo impegno è parte di un quadro più ampio che vede incrementare progressivamente gli introiti statali nei prossimi tre anni, con target ben precisi per ciascun anno del triennio.

Rinnovamento del personale e smart working

Non è solo una questione di numeri e tecnologia: c’è anche una componente umana. Durante il triennio, sono previste nuove assunzioni e un ampliamento del regime di smart working. Ad esempio, nel 2023 sono previsti 4.100 nuovi posti e si punta a una virtualizzazione del 25% delle postazioni lavorative entro la fine dell’anno.

Dichiarazione dei redditi automatica: tra cittadini e assistenza fiscale, si va verso l’autonomia

L’obiettivo a lungo termine è rendere i contribuenti completamente autonomi nella gestione delle loro dichiarazioni fiscali. Ciò renderà inutile la consultazione con enti di assistenza fiscale esterni come CAF e commercialisti, in quanto il modello precompilato fornito dall’Agenzia delle Entrate sarà già accurato e completo.

Questo è quanto si legge nello schema di convenzione:

Ulteriori aspetti da considerare nel prossimo futuro riguardano la crescente domanda di digitalizzazione dei contribuenti e degli intermediari, enfatizzata dalla rapida evoluzione tecnologica, che sperimentano in numero sempre maggiore i vantaggi derivanti dall’interazione digitale con l’Amministrazione, nonché la necessità per l’Agenzia di raccogliere autonomamente e automaticamente dati da fonti esterne distribuite (ad esempio, le fatture elettroniche e i dati trasmessi da registratori telematici e distributori automatici) al fine di limitare le richieste informative al contribuente stesso, ridurre l’invasività dei controlli tradizionali e le necessità di verifica o correzione dei dati trasmessi.

Indicatori di successo e sfide future

Tre sono gli indicatori chiave utilizzati per misurare il successo della digitalizzazione fiscale:

  • Copertura delle spese inserite nel modello precompilato;
  • Numero di operatori per i quali sono predisposte le bozze dei registri IVA;
  • Numero di dichiarazioni IVA precompilate fornite.

Inoltre, a partire dal 2023, verrà introdotto un nuovo indicatore relativo al numero di dichiarazioni dei redditi inviate direttamente dai contribuenti.

Conclusioni: si tratta di un percorso in salita?

Nonostante gli obiettivi ambiziosi, la strada per la completa digitalizzazione e automazione del sistema fiscale italiano è lunga e piena di sfide. Problemi come dati errati nei modelli precompilati o certificazioni tardive da parte dell’Inps sono solo alcuni degli ostacoli da superare. Tuttavia, il piano triennale guarda al futuro con ottimismo, benché raggiungere gli obiettivi entro il 2025 possa sembrare una sfida particolarmente impegnativa.

Con questa rivoluzione in corso, l’obiettivo è chiaro: semplificare la vita fiscale dei contribuenti italiani, rendendo il processo più efficiente, preciso e, soprattutto, meno stressante.