L’arcidiocesi cattolica di San Francisco, situata in California, ha annunciato una richiesta di bancarotta in risposta alle oltre 500 cause legali per presunti abusi sessuali su minori e pedofilia che risalgono anche a decenni fa. La decisione è stata guidata dalla necessità di affrontare le conseguenze delle numerose accuse, come indicato in una nota pubblicata sul sito ufficiale dell’arcidiocesi.
L’istanza di bancarotta è stata formalmente presentata dall’arcivescovo Salvatore J. Cordileone presso la Corte fallimentare del Distretto settentrionale della California. Secondo Cordileone, questa procedura rappresenta “la soluzione migliore per fornire una compensazione giusta ed equa ai sopravvissuti innocenti e a quanti hanno subito danno“. La richiesta avrà l’effetto di sospendere tutte le azioni legali in corso contro l’arcivescovo cattolico di San Francisco, consentendo all’arcidiocesi di sviluppare un piano di riorganizzazione basato sulla copertura assicurativa e sui beni disponibili per risolvere le denunce con i sopravvissuti agli abusi.
Vescovo dell’Arcidiocesi di San Francisco: “Non abbiamo i soldi per tutte le cause per pedofilia”
Tuttavia, questa decisione non è priva di critiche e contestazioni. Jeff Anderson, avvocato che rappresenta più di 125 sopravvissuti all’interno dell’arcidiocesi di San Francisco, ha espresso forte dissenso nei confronti dell’arcivescovo Cordileone. Egli sostiene che Cordileone stia cercando di evitare la verità e stia agendo in modo evasivo nei confronti delle accuse. Secondo Anderson, Cordileone “utilizzerà ogni tattica e strumento a sua disposizione per continuare a fuggire dalla verità” e sta tentando di nascondere la realtà dietro il procedimento di bancarotta.
Cordileone ha spiegato che la ragione principale dietro la richiesta di bancarotta è la mancanza di risorse finanziarie e pratiche per affrontare individualmente tutte le denunce di abusi sessuali. Egli ha dichiarato: “La triste realtà è che l’Arcidiocesi non ha né i mezzi finanziari né la capacità pratica per discutere individualmente tutte queste denunce di abuso“. Cordileone ha anche sottolineato che la bancarotta rappresenta il modo migliore per raggiungere una soluzione per i sopravvissuti, consentendo contemporaneamente all’arcidiocesi di continuare la sua missione religiosa.
La maggior parte delle accuse risale al periodo compreso tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso e coinvolge sacerdoti che sono deceduti o sono stati rimossi dall’ordine. Cordileone ha concluso affermando che la bancarotta è un passo necessario per cercare la purificazione e la redenzione al fine di guarire i sopravvissuti che hanno portato il peso di questi peccati per decenni.