Vendita granchio blu, e giusta valorizzazione del prodotto: non ci sono altri modi per sbarazzarsene bene del divoratore dei mari e sfruttando la quantità in eccesso. “C’è tanto granchio blu. Si sta cercando di aumentare il consumo e la promozione del prodotto, presso le massaie, le famiglie, i ristoranti. Ci vuole tempo, è un prodotto nuovo per l’Italia e per il Veneto – ha spiegato Alessandro Faccioli di Impresapesca, Coldiretti Veneto, su Radio Cusano Campus – le sofferenze dei produttori non sono state minimamente alleviate. Speriamo vi sia una giusta valorizzazione del prodotto, è importante ricordare quali sono i valori nutrizionali del granchio blu, ed è giusto che si ricordi in quanti modi può essere cucinato e consumato.”
Vendita granchio blu: quali sono i rischi a cui è esposto il mondo del lavoro?
“Si corre il concreto rischio che vengano annullate quelle tradizioni che ci contraddistinguono, come leader in Europa. Il più grave è che si possano perdere 3, 4 mila posti di lavoro. Importanti lagune, come quella della Laguna del Canarin di 150 ettari circa, non vedono la presenza di vongole di tutte le misure – ha aggiunto Faccioli – in altre lagune siamo al 90% delle perdite. Temiamo per il ciclo produttivo del 2024, 2025, 2026.”
Richiesto lo stato di calamità naturale e di emergenza
Non manca l’interesse al fenomeno. Assistiamo, da giorni, a diverse riunioni politiche importanti. “E’ stata chiesta la calamità naturale, lo stato d’emergenza, è di emergenza che stiamo parlando – si è congedato Alessandro Faccioli di Impresapesca – domani ci sarà un evento ad hoc, lo chiameremo L’ultimo piatto di spaghetti alle vongole. Temiamo la chiusura di cooperative, dal 2024 in poi. L’altra paura è che si licenzino dipendenti.”