Potrebbe essere vicino ad una svolta il caso di Alessandro Venturelli, il ragazzo scomparso a 20 anni da Sassuolo nel dicembre 2020 e mai ritrovato. Dopo i numerosi avvistamenti degli ultimi mesi, qualcuno ha infatti riferito di averlo visto passeggiare a Napoli. Ci spera la madre, Roberta Carassai, che da 32 mesi lo cerca disperatamente dappertutto con l’intento di sapere che, almeno, sta bene.

Alessandro Venturelli avvistato da diverse persone a Napoli: riconosciuto grazie ai tatuaggi

Hanno riconosciuto i tatuaggi del mio Alle. Una rosa, un quadrifoglio e dei numeri romani. Non è certo un disegno comune. Sento che stavolta è davvero lui, sono arrivate quattro segnalazioni in poche ore,

ha fatto sapere sui social Roberta Carassai, la madre di Alessandro Venturelli, scomparso a 20 anni da Sassuolo nel 2020 e mai ritrovato. Da 32 mesi viaggia l’Italia e l’Europa in lungo e in largo alla ricerca del figlio, avvistato prima a Genova, poi a Padova e a Treviso, in Olanda e infine a Napoli. Qui, a Porta Nolana, la stazione dove numerosi senzatetto cercano abitualmente rifugio, in quattro, nelle scorse ore, lo avrebbero riconosciuto grazie ai suoi tatuaggi.

Ecco perché in tanti pensano che il caso potrebbe essere finalmente vicino ad una svolta.

Non posso mettere le mani sul fuoco, ma è lui. Mi è rimasto impresso il suo sguardo ma soprattutto il tatuaggio che aveva sul polso, le lettere perché sono quelle che vorrei pure io. Era con una ragazza che indossava pantaloni larghi e sono passati circa due mesi. Hanno ordinato due cappuccini. La sua fotografia ora l’ho messa vicino al vetro del bar e oggi un cliente è entrato e mi ha detto: non mi è nuovo il suo volto, l’ho visto in questa zona. E anche lui era praticamente certo. La voce che gira è che Alessandro sia in Porta Nolana e piazza Garibaldi, sotto la galleria. Sono ragazzi particolari, che vivono in un mondo loro. Vestono strani,

ha riferito un barista che lavora nelle vicinanze. A riportarlo è Il Resto del Carlino. Sua madre ha già chiesto di poter visionare le telecamere di sorveglianza installate nei pressi dei luoghi degli avvistamenti. Fin dall’inizio la sua speranza è di poter sapere almeno che è vivo e sta bene.

La storia della scomparsa di Alessandro Venturelli

Tutto inizia la sera prima del 5 dicembre del 2020. Reduce da un brutto incidente in moto che l’ha costretto a letto per lungo tempo, Alessandro si confida con la madre, dicendole di sentirsi manipolato, di avere paura, le chiede di poter dormire al suo fianco. Non è in lui. Il giorno successivo prepara uno zaino e lo lancia in giardino dalla finestra della sua camera da letto: vuole scappare, forse.

Il padre lo vede, cerca di bloccarlo prima che riesca a raggiungere il cancello. Riesce a farlo salire sulla sua auto: parlano ma, dopo qualche metro, quando lui scende per recuperare il cane – scappato – il giovane fugge e fa perdere le sue tracce. Bastano pochi secondi. Una delle paure dei genitori è che qualcuno lo stesse aspettando per portarlo altrove, forse in uno dei luoghi citati nella lista “I posti dove nascondersi” che aveva consultato sul web poco prima.

Sul caso la Procura di Modena ha aperto un fascicolo di inchiesta per sequestro di persona contro ignoti, poi archiviato. Mentre in giro si susseguono le segnalazioni di chi dice di averlo visto, cresce la speranza dei suoi di poterlo riabbracciare e riportare a casa.

Nessuno indaga, ma io non mi fermerò – ha dichiarato la madre a Repubblica -. Vorrei solo che mio figlio mi telefonasse e mi dicesse: sono vivo. Gli risponderei: se hai bisogno di aiuto, io sono qua.