Alzi la mano chi riesce a resistere ai taralli! per tutti gli altri c’è la ricetta dei taralli pugliesi: per farli a casa proprio come tradizione vuole! Si tratta si un procedimento non complicato: gli ingredienti sono pochi e semplici, così come la preparazione e la cottura, anche se va detto che questi due passaggi hanno bisogno di qualche accortezza in più. Fondamentale per un risultato perfetto è la pazienza: l’impasto dei taralli, infatti, deve avere il giusto tempo per riposare, in modo da poter essere lavorato più facilmente.
Tradizionalmente i taralli pugliesi (ricetta originale) sono aromatizzati con semi di finocchietto, ma l’impasto può essere lasciato al naturale oppure arricchito con quello che piace di più: peperoncino, olive, semi vari e chi più ne ha, più ne metta.
Ma quando nasce questa specialità? Pare che le origini risalgano al 1400, periodo nel quale in cui in Puglia imperversava la carestia. Leggenda vuole che la prima ad impastare il tarallo fu una madre che, non avendo altro per sfamare i propri figli, mescolò quel poco che aveva nella dispensa: farina, olio extravergine di oliva, sale e vino bianco.
Come si fanno i taralli pugliesi: la ricetta tradizionale
Se vi è venuta gola e non vedete l’ora di sgranocchiare i taralli pugliesi, magari accanto ad una tipica focaccia barese o a delle squisite friselle, la ricetta è qui pronta per voi. Ecco gli ingredienti per 100 pezzi:
- 500 g di farina 00
- 130 gr di olio EVO
- 200 ml di vino bianco
- 10 g di sale
- 1 cucchiaio di semi di finocchietto
In una terrina capiente mettete la farina, l’olio, i semi di finocchietto e il sale. Cominciate a lavorare un po’ l’impasto con un cucchiaio di legno, quindi aggiungete il vino bianco e continuate la lavorazione con le mani, fino ad ottenere un panetto liscio e compatto. Mettete il panetto in frigorifero per 30 minuti, in modo che si possa compattare e rassodare.
Trascorsa la mezz’ora di riposo in frigo riprendete l’impasto e staccate dei pezzettini di circa 15 g ciascuno. Utilizzando le dita, affusolate i pezzetti, andando a formare dei salsicciotti; chiudete le due estremità, sovrapponendo l’una all’altra, e poi mettete tutti i taralli su un piano.
A questo punto portate a bollore dell’acqua, immergeteci un po’ di taralli per volta e aspettate che arrivino a galla prima di scolarli con una schiumarola. Metteteli infine su un canovaccio asciutto.
La preparazione dei taralli pugliesi, ricetta originale, non è però finita qui. Ora dovete prendere i vostri taralli e disporli su una teglia rivestita con della carta da forno e metterli per 30 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°. Quando risulteranno ben dorati sfornateli e lasciateli raffreddare completamente.
A cosa abbinare i taralli
Ora che avete preparato la ricetta dei taralli pugliesi la domanda è: a cosa abbinare i taralli? Per prima cosa va detto che i taralli sono buonissimi da soli, sgranocchiati in qualsiasi momento della giornata. Sono meravigliosi anche al momento dell’aperitivo, magari accompagnati da un bicchiere di freschissimo vino bianco pugliese.
Va da sé che questa specialità pugliese è ottima al posto del pane, quindi ben si presta ad essere servita in accompagnamento ai salumi ( salame, bresaola, prosciutto cotto, prosciutto crudo, pancetta, mortadella) ma anche ai formaggi, dal parmigiano alla scamorza. Infine, come dimenticare le olive pugliesi? Con i taralli vanno decisamente a nozze!
Quanti tipi di taralli ci sono
La ricetta dei taralli pugliesi è sicuramente quella più nota, ma bisogna ricordare che ogni regione ha la sua specialità di taralli.Sembra strano, ma è la Campania a possedere la maggior varietà di taralli, con ben 11 tipi diversi: al secondo posto la Puglia con 5, mentre in Basilicata e Molise ne troviamo una tipologia. Generalmente si differenziano per la forma e per gli ingredienti, che spaziano dal vino al vincotto, dall’uovo all’anice, ai semi di finocchio.