Due uomini avevano preso a litigare animatamente per futili motivi, quando il più giovane aveva accoltellato il più anziano ad un fianco, ferendolo gravemente: è successo a Roma, dove un 34enne è finito ora in manette con l’accusa di tentato omicidio. Qualche settimana fa a Milano la stessa vicenda aveva riguardato un ragazzo di 24 anni di nazionalità egiziana, aggredito con dei cocci di bottiglia per una sigaretta negata. Nel suo caso il responsabile non è ancora stato individuato. Entrambi rischiano il carcere.
Tentato omicidio a Roma: 50enne accoltellato al fianco. In manette un 34enne
I fatti risalgono a sabato 19 agosto. Stando a quanto riportano fonti locali, l’accoltellamento sarebbe avvenuto attorno alle ore 12 tra via Melaina e via Monte Cervialto, nella zona di piazza dell’Ateneo Salesiano, nel quadrante nord-est della Capitale. Due uomini, di 50 e 34 anni, avrebbero preso a litigare per strada a causa di una sigaretta negata, quando all’improvviso il secondo, il più giovane, avrebbe colpito il primo ad un fianco con un coltello, ferendolo.
Al loro arrivo i soccorsi, chiamati da diversi passanti che avevano assistito alla scena, lo avevano trasportato al Sant’Andrea, dove l’uomo – ricoverato in codice giallo – aveva ricevuto dai medici 10 giorni di prognosi. Il responsabile – che avrebbe tentato di aggredire anche una terza persona – intanto era stato fermato dagli agenti intervenuti: è finito in manette ed è stato trasferito nel carcere romano di Regina Coeli. Davanti agli inquirenti dovrà rispondere all’accusa di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi.
Il precedente nel quartiere di Quarto Oggiaro a Milano
Poche settimane fa, sempre per una sigaretta negata, un 24enne di nazionalità egiziana era stato aggredito con dei cocci di bottiglia nel quartiere di Quarto Oggiaro, a nord-ovest di Milano. Stava passeggiando nel parco di Villa Scheibler quando, attorno alle 21 di lunedì 31 luglio, era stato preso di mira dal suo aggressore, riportando gravi ferite al torace.
Dopo che l’uomo si era allontanato, il giovane, sotto choc e sanguinante, era riuscito a trascinarsi lungo via Michele Lessona, chiedendo aiuto a qualche passante. Una volta raggiunto dai soccorsi era stato portato d’urgenza, a bordo di un’autoambulanza, presso il vicino pronto soccorso dell’ospedale Sacco di Milano.
Lì i medici di turno si erano subito prodigati per salvarlo, saturando (con oltre 50 punti) le profonde ferite che aveva riportato in seguito all’aggressione, sul petto ma anche sulle braccia, usate come scudo per difendersi. Era stato dimesso nella mattinata di martedì.
Intanto gli inquirenti si erano messi sulle tracce dell’uomo, tuttora ricercato. Anch’egli è accusato di tentato omicidio. Secondo alcuni sarebbe di nazionalità nordafricana e avrebbe avvicinato la vittima mentre si trovava in compagnia di un altro uomo, poi fuggito. L’episodio di cui si è reso protagonista insieme al presunto complice non aveva fatto altro che alzare l’allarme violenza – già ai massimi storici – in città, allertando i residenti.
Cosa si rischia con un’accusa per tentato omicidio
Chi compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l’azione non si compie o l’evento non si verifica,
recita l’articolo 56 del Codice penale italiano, che punisce coloro che sono accusati di tentato omicidio con una parte della pena prevista per i casi di omicidio (dal momento che quest’ultimo resta incompiuto) e cioè la
reclusione non inferiore a dodici anni, se la pena stabilita è l’ergastolo; e, negli altri casi, con la pena stabilita per il delitto, diminuita da un terzo a due terzi.
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