Il ritorno a scuola arriverà a costare un 10% in più alle famiglie, a dirlo è Assoutenti che ha diffuso le stime sul caro-scuola: ecco quanto si può arrivare a spendere nel mese di settembre per l’inizio dell’anno scolastico.
Il ritorno a scuola e i costi: le stime di Assoutenti
Libri, quaderni e cartelle potrebbero rappresentare una stangata per le famiglie. A lanciare l’allarme è Assoutenti, che ha diffuso alcune stime sul caro-scuola. L’anno scolastico costerà tra il 8 e il 10% in più per ogni studenti: crescono i prezzi dei prodotti di cartoleria del 9,2% su base annua. Una famiglia potrebbe quindi spendere circa 50 euro in più rispetto all’anno precedente. Cambia la stima sulla spesa dei libri a seconda del grado di istruzione: dai 300 euro per i testi di prima media fino ai 600\700 euro per le superiori. Il rischio è che il caro-scuola aumenti nel tempo.
Come difendersi dal caro-scuola
Sul tema si è espresso anche il presidente di Assoutenti Furio Truzzi che ha detto che se si decide di acquistare prodotti delle marche più costose e testi nuovi si rischia addirittura di superare 1200 euro di spesa per studente. Secondo il presidente di Assoutenti è necessario intervenire su più fronti per evitare gli effetti dei rincari:
“Da un lato i genitori devono evitare i prodotti legati alle mode del momento e alle pubblicità martellanti dirette ai giovanissimi, che hanno prezzi sensibilmente più alti rispetto a quelli senza marca, dall’altro il governo deve studiare in collaborazione con Gdo, commercio al dettaglio e produttori dei “kit scuola” da vendere negli esercizi commerciali con prodotti base a prezzi ribassati, adottando al contempo misure sui listini dei libri di testo, che ingiustificatamente aumentano di anno in anno. È inaccettabile poi che le scuole sforino puntualmente i tetti di spesa fissati dal Ministero, ed in tal senso invitiamo i genitori a denunciare quegli istituti che non rispettano i limiti massimi ministeriali. Le scuole stesse devono attivarsi per aiutare le famiglie a risparmiare sull’acquisto dei libri, incentivando scambi tra studenti e potenziando le biblioteche scolastiche. Occorre bloccare il business degli editori sui libri scolastici, un settore che vale da solo la bellezza di 780 milioni di euro all’anno, ai quali vanno aggiunti 335 milioni dei servizi Internet, in totale oltre un terzo dell’intero mercato librario nazionale”.
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