Il Generale Vannacci torna sullo scandalo che l’ha colpito a seguito della pubblicazione del libro autoprodotto “Il mondo al contrario” e fa chiarezza sulla decisione interna all’esercito che lo ha avvicendato dal suo ruolo all’istituto geografico. Infatti, come spiega Vannacci, la destituzione di cui si è molto parlato nei giorni precedenti non sarebbe mai avvenuta: Ciò che ha interessato il Generale è un avvicendamento, ossia il suo ruolo è temporaneamente occupato da un’altra figura.
Non conosco il provvedimento che il ministro ha aperto nei miei confronti perché non mi è stato ancora notificato. Qualora mi fosse notificato un provvedimento disciplinare, mi sento di dire che non mi colpevolizza affatto. L’avvio di un procedimento è un’indagine che serve a verificare se determinati fatti sono stati commessi o non commessi.
Precisa il militare, ospite a Morning News su Canale 5. Vannacci torna poi sulla reazione del Ministro Crosetto, che dice di non aver contattato:
Non ho sentito il ministro Crosetto, non è tenuto a chiamarmi. Ho visto le sue dichiarazioni sui giornali e a quelle mi attengo.
Scandalo Vannacci, il Generale di difende: “Sono stato avvicendato, io rivendico la diversità”
La bufera sul Generale Roberto Vannacci ha avuto origine, in particolare, da alcune frasi sulle persone omosessuali contenute nel suo libro “Il mondo al contrario”, in cui diceva: «Gay, non siete normali. Fatevene una ragione!». In realtà, non sono solo le minoranze nella sessualità ad essere entrate nel mirino del Generale filosofo all’interno del novero della sua personale lista di afflizioni del mondo: femministe, immigrati, single, e chi più ne ha più ne metta, sono tutte categorie pesantemente criticate nelle pagine della sua opera.
A Morning News, il militare è stato dunque chiamato a difendersi dal polverone di polemiche alzato dal paniere di giudizi compromettenti distribuiti dal libro. Per farlo, parte proprio dalla questione – la più discussa di tutte – sull’omosessualità:
Non ho detto che queste frasi siano il pensiero della maggior parte delle persone, lo hanno detto altri. In seguito, in riferimento alla discussa frase della normalità c’è stata una blogger che non conoscevo e che ringrazio che ha fatto un’analisi testuale di quello che ho detto. La normalità, infatti, era da intendersi come consuetudine. Nel libro spiego che, in base a una statistica, dell’istituto nazionale di statistica inglese spiegava che la popolazione eterosessuale rappresenta il 97% della popolazione totale. Quindi l’essere non eteressuale è racchiuso in una minoranza.
Poi rincalza:
Non ho detto che gli omosessuali sono da mettere in un ghetto. Sono stato al comando anche di omosessuali, se fossi stato discriminatorio nelle mie azioni di comando, invito chiunque a denunciarmi. Sono sicuro di non ricevere nessuna segnalazione in questo senso, perché non l’ho mai fatto. Per primo mi sono definito un “anormale”, se qualcuno mi definisce “normale” mi offendo quasi.
E a proposito dell’accusa, rivoltagli in primis dal Ministero della Difesa, di essere venuto meno ai valori della divisa militare, il Generale controbatte:
Io rivendico la diversità, le persone non sono tutte uguali: sono uguali nella dignità e non nelle loro caratteristiche. Non sono stato offensivo e discriminatorio nei confronti di nessuno. Sfido chiunque a trovare parole offensive. Ho espresso opinioni lecite, argomentabili e discutibili. Non ho infranto nessun articolo della Costituzione.
Vannacci sulla disparità di genere: “La differenza tra uomo e donna è fisiologica”
Nell’occhio del ciclone mediatico che ha interessato Vannacci, c’è anche la sua opinione sui rapporti tra sessi. Nel suo libro, il Generale non si è risparmiato in critiche al pensiero femminista. A Morning New, dunque, ricorre al caro vecchio pretesto della differenza fisiologica tra uomo e donna per saldare il suo debito con l’opinione pubblica indignata:
La differenza tra uomo e donna è fisiologica, e menomale che sia così. Quando mi rivolgo ai miei soldati, non faccio differenze tra uomini e donne. Dal momento che si comportano come soldati, sono uguali. Nel mio reggimento di incursori non ci sono state donne perché, finora, nessuna donna ha superato i test per diventare incursore. Qualora succedesse, ben vengano le donne negli incursori.
A conclusione del suo intervento, Vannacci risponde alle voci che riportavano una proposta di Forza Nuova per una sua candidatura a Monza: il Generale su questo è lapidario: «Il mio ingresso in politica? Sono un militare per il momento», commenta.