È successo nel cuore della Riserva naturale dello Zingaro, in Sicilia: tre escursionisti hanno subito l’attacco inaspettato di un gruppo di cinghiali, che li hanno costretti ad allertare il soccorso alpino.

Lo sfortunato incontro ravvicinato con la fauna del bosco trapanese ha visto come protagonisti due uomini, di 26 e 32 anni, e una donna di 27, tutti provenienti da Bari e giunti in Sicilia per una vacanza all’insegna del contatto con la natura. Ma la natura non si è dimostrata indulgente: la loro escursione si era avviata al termine quando i cinghiali gli si sono avvicinati minacciosi e li hanno costretti ad una ritirata di fortuna all’interno dei bagni di un casolare.

Attacco di cinghiali nei boschi della Sicilia: tre escursionisti salvati dal soccorso alpino

Da dentro il loro rifugio, ancora preoccupati del possibili attacco da parte degli animali selvatici, i ragazzi hanno dunque allertato il Numero Unico di Emergenza (112), affermando di aver perso la strada e di essere rimasti bloccati sul sentiero all’altezza di Borgo Cusenza, dopo aver imboccato il sentiero dal lato di San Vito Lo Capo.

Il tempo stringeva, dal momento che il buio cominciava già a calare sulla Riserva dello Zingaro: questo ha convinto il 118 ad allertare gli esperti del soccorso alpino, che sono dunque partiti a bordo dei loro fuoristrada per recuperare i tre sfortunati escursionisti.

Il salvataggio

La zona era impervia, ma l’equipe del soccorso alpino è riuscita a localizzare e a raggiungere i tre ragazzi. All’arrivo dei soccorritori, i cinghiali si sono finalmente allontanati, spaventati probabilmente dal rumore dei mezzi e dai fanali dei fuoristrada. Ad assedio finito, i giovani sono potuti uscire dal loro nascondiglio improvvisato e, rifocillati, sono stati riportati alle loro auto.

Alle operazioni di soccorso hanno collaborato anche gli esperti del Corpo Forestale della Regione Siciliana, il quale ha garantito l’accesso ai sentieri del parco naturale.

I cinghiali continuano dunque a far parare di sé, dopo che negli ultimi mesi si sono moltiplicati i contatti, anche pericolosi, con questi animali in tutta Italia.