Sono in programma, per l’intera giornata di oggi, lunedì 21 agosto 2023, nell’ambito delle indagini sullo stupro di Palermo, gli interrogatori di tre dei sette giovani arrestati lo scorso venerdì con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 19enne. Davanti al Gip i ragazzi fermati devono raccontare ciò che è successo la notte del 7 luglio scorso al Foro italico. Vi anticipiamo subito che uno dei coinvolti, all’epoca dei fatti minorenne, ha confessato la violenza. Poi è stato scarcerato.

Stupro di Palermo, interrogatori di tre arrestati oggi

Ci sono novità dunque per quanto riguarda lo stupro di Palermo: gli interrogatori di tre dei sette ragazzi arrestati, che hanno tutti tra i 18 e i 22 anni, si tengono nella giornata di oggi. Proprio questi potrebbero far luce su quanto accaduto la notte del 7 luglio 2023 nel capoluogo siciliano. Di questo terribile caso si parla da giorni e, mano a mano, emergono dettagli che stanno portando ad avere un quadro più chiaro della situazione.

Secondo l’accusa, i sette giovani coinvolti avrebbero violentato a turno la vittima, una ragazza di 19 anni, dopo averla fatta ubriacare. Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto in un’area appartata del Foro italico a Palermo nella notte tra il 6 e il 7 luglio scorso.

Dopo l’accaduto, la 19enne aveva sporto denuncia alle Forze dell’ordine. La presunta vittima di questo stupro di gruppo era stata inoltre sottoposta ad accurati controlli medici che, di fatto, avevano confermato la violenza.

Ad incastrare i sette giovani non erano stati solo la denuncia e i referti medici, ma anche le immagini immortalate da alcune videocamere di sorveglianza. In esse infatti si vedono i ragazzi camminare lungo un tragitto dalla Vucciria, nella zona della movida dove avevano trascorso la serata, fino al cantiere abbandonato del collettore fognario dove sarebbe avvenuta la violenza.

Subito dopo la denuncia della ragazza alle Forze dell’ordine erano partite le indagini che avevano portato alla luce messaggi, video e intercettazioni telefoniche che sembrano dimostrare l’avvenuto brutale reato nei confronti della 19enne. Gli arresti erano avvenuti poi in due fasi. I primi tre ragazzi erano stati fermati lo scorso 4 agosto. Poi era arrivato il turno degli altri quattro. Al momento tutti e sette risultano essere accusati di violenza sessuale di gruppo

Minorenne ammette stupro di gruppo e viene scarcerato. Procura fa ricorso

Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip del Tribunale dei Minori di Palermo uno dei ragazzi accusati, diventato maggiorenne qualche giorno fa ma all’epoca dei fatti minorenne, ha ammesso la violenza sessuale di gruppo nei confronti della ragazza di 19 anni avvenuta lo scorso 6 luglio al Foro italico.

Il neo maggiorenne ha ammesso le sue colpe. Ad incastrarlo sono stati ulteriori video raccolti dagli inquirenti inerenti a quella sera. Gli investigatori hanno raccolto contro di lui e gli altri coinvolti conversazioni telefoniche, chat e fotografie che essi si sono scambiati con gli amici.

Al termine dell’interrogatorio di garanzia però la gip Alessandra Puglisi ha deciso di scarcerare il ragazzo e di trasferirlo in una comunità. La scelta non è piaciuta alla Procuratrice dei minori Claudia Caramanna, la quale ha fatto ricorso contro la decisione della gip per chiedere che il ragazzo torni in cella.

Insulti e minacce ai sette accusati

I sette giovani palermitani indagati per stupro di gruppo sono diventati presto bersaglio di insulti e minacce sul web e sui social. Lo stesso vale anche per i parenti, i quali adesso, come riporta Il Messaggero, temono una spedizione punitiva nei loro confronti. “Ci penseremo noi a fare giustizia”, scrivono in molti su internet, mentre sono alla ricerca degli indirizzi di casa dei sette arrestati.

A far discutere, proprio in questi ultimi giorni, è stata inoltre la decisione della stampa siciliana di rendere pubblici i nomi dei giovani accusati di violenza sessuale di gruppo. Una decisione, come ha affermato il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Dario Greco, sbagliata e scorretta.

Il professionista infatti si è espresso con veemenza contro questa scelta che ritiene “inopportuna”. Ecco le sue dichiarazioni:

So che in molti la penseranno diversamente, ma avere dato in pasto alla stampa i nomi dei presunti innocenti è per me una barbarie giudiziaria. Sia chiaro, nessuna giustificazione per il fatto di cui sono accusati, che è terribile e orrendo ma mi chiedo quale sia stata la necessità di fare uscire proprio i nomi prima ancora di ascoltare la loro eventuale difesa? Sbaglierò senz’altro, ma il tarlo della difesa di tutti non riesco ad estirparlo dalla mia mente.