Si continua a parlare di migranti: Tajani, ministro degli Esteri, rilascia alcune importanti dichiarazioni che riguardano le regole sull’immigrazione e non solo. Il titolare della Farnesina annuncia che presto ci sarà una stretta per rimpatriare coloro che lasciano la propria casa, arrivano in Italia, ma non hanno diritto di rimanere nel Paese. Vediamo allora le parole di Antonio Tajani, vicepremier e braccio destro della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Migranti, Tajani: “Presto meccanismi più stringenti per i rimpatri”

Il titolare del ministero degli Esteri oggi, lunedì 21 agosto 2023, nel corso di un’intervista rilasciata al giornale Il Corriere della Sera, ricorda che il problema dell’immigrazione (soprattutto quella irregolare) non riguarda solo la nostra Nazione.

Antonio Tajani sostiene che la questione è dovuta a crisi già esistenti in Italia e a crisi che si sono formate solo ultimamente, proprio durante il governo Meloni. Il vicepremier cita poi alcuni dei Paesi più colpiti in questi ultimi tempi: Afghanistan, Pakistan, Sudan, Costa D’Avorio, Guinea, Burkina Faso. A questi oggi si aggiunge anche il Niger.

Ecco le sue dichiarazioni:

Il problema dell’immigrazione clandestina non è solo italiano. E riguarda crisi preesistenti al nostro governo ma anche nuove: la rotta balcanica resta battuta, la spinta dal continente africano è enorme anche per la crisi alimentare, ci sono crisi in Afghanistan, in Pakistan, in Sudan, Costa D’Avorio, Guinea, Burkina Faso e, oggi, anche in Niger, che era un Paese impegnato nel contenimento dell’esodo.

Ed è proprio alla luce di questa situazione che l’esecutivo guidato dalla premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva promesso agli italiani di impegnarsi per stringere importanti accordi con la Tunisia. Accordi che però ora non sono ancora arrivati.

Antonio Tajani replica affermano che comunque il governo sta facendo “quanto è possibile”. Il ministro degli Esteri conferma poi la volontà del governo di continuare a procedere lungo questa strada. Tuttavia, sostiene che ci sono comunque dei problemi. E non sono pochi. Ci sono questioni da risolvere con urgenza.

Sempre ai microfoni del Corriere della Sera, Tajani racconta:

In Tunisia stanno facendo quanto loro è possibile, proprio in queste ore ci hanno comunicato di aver sequestrato a Sfax 4 imbarcazioni pronte a partire, armi, denaro… Ma hanno due problemi enormi.

Di cosa parla il titolare del Viminale nello specifico?

Uno è quello dei finti pescherecci che partono dalla Libia e, guidati da trafficanti di uomini, arrivano a Sfax e caricano migranti. L’altro, collegato, è che per loro è difficile intervenire per la scarsità dei mezzi e degli uomini che hanno a disposizione: ci sono forze armate che fanno turni massacranti, ma non riescono a frenare il flusso.

Tajani: “100 milioni alla Tunisia per affrontare crisi migratoria”

Per tutte queste questioni, secondo Antonio Tajani, è necessario dunque destinare i 100 milioni di fondi previsti dal memorandum europeo alla Tunisia. Si tratta di fondi che, come afferma il vicepremier, dovrebbero aiutare il Paese ad affrontare la crisi dei migranti.

Il politico spiega poi che, proprio grazie a questi soldi, l’Italia potrebbe far avere alla Tunisia motovedette, membri della Guardia di Finanza e della Polizia di Stati in grado di formare i loro militari e le loro Forze dell’Ordine.

Ai microfoni del Corriere della Sera il numero uno della Farnesina ritorna infine su un tema molto importante per il governo italiano. Un tema già ribadito svariate volte, ma al quale – per il momento – non è ancora stata trovata una soluzione. Stiamo parlando del fatto che il nostro Paese si sta facendo carico, ormai da anni, più di tutti gli altri, del problema dei migranti che arrivano dopo aver attraversato il mar Mediterraneo.

Tajani conclude così la sua intervista di oggi:

Tutta l’Italia si sta caricando un peso che dovrebbe essere dell’intera Europa, e stiamo lavorando nella UE per questo. Il Ministero dell’Interno sta provvedendo ad una più equa redistribuzione dei migranti, ma abbiamo anche intenzione di inserire meccanismi più stringenti ed efficaci per i rimpatri di chi non ha diritto di essere accolto. Lo faremo prestissimo.